Quella volta che “uccisero” il filotto

Il top fu quell’anno (se mi metto a cercare salta fuori anche la data esatta) in cui fu decisa la morte del filotto. Avevano messo i birilli tutti in fila orizzontale. Ora non ricordo nemmeno con esattezza che valore avessero i due bianchi esterni, quelli interni e il rosso centrale. Ho ben chiara in mente però una cosa: l’unico modo per realizzarli tutti era colpire il “ganasso” inferiore di una delle due buche centrali. Surreale. Per fortuna il filotto, da sempre il simbolo di questo gioco, resuscitò l’anno seguente ed è tuttora vivo e vegeto. Leggi tutto “Quella volta che “uccisero” il filotto”

La “sclerata” dello Zio

Seduto Cavina. Da sinistra si riconoscono Lambertini, Cantelli, Mignani, Montanari, Castelvetri, Tolomelli, Ferrari, Fava, Tarozzi, Benelli, Tassi, Trebbi

La storia del biliardo è piena di “chicche” che dovrebbero essere tramandate. Episodi in alcuni casi esilaranti, come quello che cita Andrea Ori su Accorsi, nel commento all’articolo su Lino Resca. E come quello che segue sul mitico Piero Benelli detto “Lo Zio”, raccontato da Luca Casadei. Leggi tutto “La “sclerata” dello Zio”

Lino Resca

Lino Resca e Giancarlo Mignani

Oggi parliamo di un altro grande campione bolognese degli anni Settanta: Lino Resca. Questa foto è storica, è la sponda per aggiudicarsi il diritto alla prima bocciata nella finale del Campionato Italiano giocato nel 1980 a San Marino, nella Sala del Podestà.  Leggi tutto “Lino Resca”

Checco Fava (2)

Checco Fava e Lino Resca in amichevole a Castelmaggiore

Lo so, questa foto è irrimediabilmente rovinata. Ma è troppo significativa e la metto ugualmente. Sono due grandissimi in amichevole: a sinistra (in canotta) Fava, a destra Lino Resca, altro grande giocatore di cui parlerò presto in questo blog. Qui di seguito incollo un nuovo ricordo di Fava, molto ben scritto e inviatomi come commento all’articolo precedente. Leggi tutto “Checco Fava (2)”

Checco Fava

Un giorno al bar sento parlare di un tipo “fortissimo” che è appena arrivato a Bologna. Non chiedetemi la data, metà anni Settanta. Si chiama Francesco Fava ma per tutti è Checco. “Non boccia come noi – mi spiegano – lui ci dà di striscio. E fa solo due passate”. Leggi tutto “Checco Fava”