C’è una frase che Valerio Veronesi pronunciò nell’estate del 2020, quando Massimo Berselli e Valerio Alvisi lo intervistarono a lungo riportandolo anche con la mente al biliardo del passato. Me la sono segnata perché immaginavo che prima o poi avrei avuto l’occasione giusta per citarla: “Se dovessi fare uno spot per le boccette sceglierei due persone ai vertici per stile: il miglior Guido De Cet e il miglior Gino Cavazza”. E si potrebbe anche chiudere qui.
Pino Armuzzi, l’anima del biliardo cesenate
Scoprì e lanciò il grande Cicognani. Anche soltanto questo basterebbe per assicurargli uno spazio permanente nella Storia delle boccette. Ma Pino Armuzzi, scomparso nel 2019 all’età di 85 anni, è stato molto di più. Pino è stato forse l’artefice principale della crescita nel tempo del biliardo cesenate, che ha avuto appunto in Cico il suo massimo esponente. “Per me – racconta Marino Fabbri – Armuzzi è stato un secondo padre”.
Veronesi: “Le boccette hanno un futuro”
Avrei preferito poter intervistare a quattr’occhi Valerio Veronesi per avere la possibilità di interloquire con lui, ma a causa delle restrizioni legate al Covid non è stato possibile. Grazie alla collaborazione di Alessandro Cavazza abbiamo rimediato facendogli avere alcune domande che avevo preparato. Se amate il biliardo prendetevi un quarto d’ora per ascoltare Valerio, vi assicuro che ne vale la pena.
https://youtu.be/M1Z1lOImtfg
Dunque il messaggio che lancia Valerio Veronesi è chiaro: servono idee, progetti, visione, coraggio, ma il presidente della Camera di Commercio di Bologna è convinto che le boccette abbiano un potenziale inespresso. Veronesi lo ribadisce: se pensiamo che possa servire al movimento, lui c’è, con la sua passione, con il suo passato, ma anche e soprattutto con il suo importante presente e con le sue idee. Interessa? Io non avrei dubbi. Ma, parafrasando il Marchese del Grillo, voi siete voi e io non sono un cazzo.