Si è spento all’età di 90 anni Agostino Tomasini, una vita dedicata al biliardo.
Un articolo allo specchio
Vi do un consiglio: non perdete il vostro tempo a leggere questo articolo. Tanto parlerò solo di me stesso. Sapete com’è: qui dentro faccio il grosso, me ne approfitto perché sono il padrone di casa. Ma mica vi obbliga nessuno a entrare, potete tranquillamente impiegare molto meglio il vostro tempo. Io oggi mi metto allo specchio. Argomento principale il biliardo, ovviamente. Leggi tutto “Un articolo allo specchio”
Addio Roby
Non potevo definirlo amico. Pur frequentando entrambi il centro sociale Campanella di Imola (io solo da un paio d’anni) non ci conoscevamo fino a questo punto, ma la notizia della morte di Roberto Giordani, 68 anni, stamattina mi ha colpito pesantemente.
Tutti da Ivo il venerdì sera
Io la sua proverbiale cotoletta non l’ho mai assaggiata. Del resto non sono mai andato alla mitica “Braseria” di Bologna e neppure a “Il Campione”, ristorante che aveva poi aperto in società con Beppe Signori. Però nei giorni scorsi ho letto diversi commossi ricordi di Ivo Gandolfi, morto a 75 anni all’inizio di novembre, e si parla tanto di calcio, di basket, dei personaggi che l’hanno conosciuto, frequentato, amato, ma quasi nessuno ha citato, in quei racconti, un altro suo grande amore, forse il più grande di tutti fra le passioni extra familiari di Ivo: il biliardo. Così mi sono detto che dovevo colmare questa lacuna, dovevo provarci io a scrivere qualcosa su Gandolfi e le boccette. Per tentare di fissare, almeno qui, una parte certo non secondaria della vita di un personaggio che ha dato tanto al gioco che noi amiamo.

Tutta colpa del parroco
E voi come avete cominciato? Io non sono sicuro, ho sempre avuto scarsa memoria, ma mi pare all’oratorio. Le prime boccette penso di averle lanciate a San Giovanni. Posso sbagliare ma credo fosse l’unica parrocchia, qui a Imola, che negli anni Settanta aveva un biliardo. O forse ce n’era uno anche a Santo Spirito? Boh, non ricordo. Ovviamente a San Giovanni c’erano anche un tavolo da ping pong e un calciobalilla.

Pitture, il Re di Firenze
Entrava nei locali e si presentava così: “Sono Pitture di Firenze, chi vuole giocare con me?”. Vittorio Maccioni è nella storia, nella leggenda delle boccette. Oggi, grazie alla gentile collaborazione della figlia Patrizia, sono in grado di raccontare e di fermare qui, nel mio blog, qualche frammento di quella leggenda. Soprattutto posso condividere con voi splendide foto, alcune delle quali ritraggono Pitture assieme ad altri grandi campioni degli anni Sessanta-Settanta.

Tassi, l’ultimo ruggito
Bruno Tassi ci ha lasciati. L’ultimo ruggito del Leone è avvenuto nella notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre. Bruno era alle soglie dei 90 anni. Per prima cosa voglio fare le mie condoglianze alla famiglia e ringraziare il figlio Roberto per il messaggio che ha inviato al blog e che pubblico anche in questo articolo. Grazie alla cortese collaborazione di Alessandro Cavazza posso inoltre condividere con voi questa intervista, che penso senz’altro sia l’ultima rilasciata dal Leone, realizzata meno di un anno fa alle Caserme Rosse.
Più palestre che sale
La mozione è accolta. Proviamo a tirare fuori qualche idea, qualche proposta con spirito costruttivo per il futuro delle boccette. Oggi, ancora grazie alla collaborazione di Alessandro Cavazza, ho la possibilità di farvi ascoltare un punto di vista del presidente nazionale della Fibis, Andrea Mancino. Si tratta di uno spezzone molto interessante dell’intervista (pre Covid) realizzata per il libro-film “Dal bar allo sport”.
https://youtu.be/aaWZlzvOcDs
Salvate le boccette o si fa tardi
Beccatevi subito questo pugno nello stomaco: “Prima del Covid le boccette avevano 10-15 anni di vita, con il Covid non so neanche se si andrà avanti. Già alcuni locali hanno chiuso, altri ritirano le squadre. Potrebbe essere un problema più grosso di quello che noi pensiamo. Ok, non voglio essere troppo pessimista, ma non arriviamo certo ai 15 anni. Stiamo andando in una via senza ritorno, non ci sono i giovani, non c’è ricambio”. Chi ha pronunciato queste parole è Marino Fabbri, che oltre ad essere un eccellente giocatore (è un Master) è anche e soprattutto titolare di un locale con biliardi e con diverse squadre, il Settecrociari di Cesena.
La svolta storica di Bertino
La storia del biliardo, anzi delle boccette, è contrassegnata da due grandissimi innovatori. Uno, negli anni ’70, fu Checco Fava, di cui ho già parlato in questo blog. L’altro, capace di anticipare addirittura di quasi mezzo secolo i tempi, fu, ancora prima di Checco, Bertino Pelagatti. Anche di lui ho già parlato in un articolo, ma grazie ai ricordi e alle splendide testimonianze fotografiche del figlio Dante, ora posso tornare sull’architetto e artista bolognese, che fu capace di applicare il suo estro e il suo genio anche al panno verde.