Bergamo e il mitico Trofeo Colosio

C’è tanta Emilia Romagna negli articoli pubblicati sinora in questo blog e non poteva essere diversamente, ma c’è anche un po’ di Liguria, ci sono le Marche, c’è la Toscana. Mancano all’appello diverse regioni, alcune delle quali hanno dato davvero tanto al movimento biliardistico e tra queste la Lombardia. Iniziamo quindi a colmare questa lacuna parlando della realtà di Bergamo e in particolare della gara a coppie che nella seconda metà degli anni Settanta è stata una sorta di secondo Campionato Italiano, per importanza e per la quantità e qualità di premi assegnati: il Trofeo Angelo Colosio. Ad aiutarmi nel rievocare questa manifestazione sono Franco Centurelli (che quella gara la vinse e disputò anche un’altra finale) e Ildebrando Artemisi.

Vittorio Colosio era prima di tutto un appassionato e un autentico mecenate, come si legge in un articolo della rivista “Biliardo Mach” del 1980 di cui riporto uno stralcio: Questa gara vanta la particolarità di possedere il montepremi più cospicuo rispetto alle altre, tanto è vero che, dopo il campionato italiano a coppie di prima categoria, è considerata a ragione la migliore in senso assoluto e la più importante. Se, infatti, sui rettangoli la propria parte la fanno sempre meglio i boccettisti, in quanto a sponsorizzazione la straripante passione di Colosio fa il resto. E si tratta di grossi contributi. Ma il mecenatismo di Colosio non si ferma qui: questo sportivissimo filantropo della biliardistica boccettistica italiana ha dato il là a quel “medagliere” che porta il suo nome e che è dotato di diverse medaglie d’oro, destinate a quei giocatori che, nel corso dell’anno, ottengono il miglior piazzamento complessivo nelle nove gare nazionali in programma. Il “medagliere Colosio”, come si può facilmente intuire, risulta essere così una competizione a largo respiro che non ha uguali nell’ambito delle boccette federali, e non c’è giocatore che non cerchi alla disperazione di piazzare la botta giusta in almeno una delle nove manifestazioni del “Colosio”: prestigio e gloria lo impongono.

Poco da aggiungere quindi sul Colosio e su quanto ci tenessero i più forti giocatori dell’epoca a far parte delle 256 coppie (e oltre) ammesse per aggiudicarsi i premi più ricchi e ambiti. Del resto basta scorrere l’albo d’oro per farsene un’idea.

Bergamo prevale su Milano nel 1974 quando i bergamaschi Gamba-Caio superano in finale i concittadini Rota-Taiocchi, mentre in semifinale si erano fermate le due coppie milanesi Fluminy-Marcuzzi e Cambielli-Daidone. Dominio bergamasco anche nel 1975 quando Rota si prende la rivincita vincendo in coppia con Rottoli su Pellegrinelli-Facchinetti; al terzo posto Carrara-Messi (Bergamo) e Picchio-Piacentini (Alessandria).

Ma stanno per arrivare gli emiliani. I primi ad aggiudicarsi il Colosio provenienti da Bologna sono Pesci e Tampieri (meglio noto come Biciclino) nel 1976. Superano in finale i milanesi Ongaro-Basso, mentre in semifinale si fermano Mezzani-Mantovani (Milano) e Gamba-Ferlendis (Bergamo).

Ed ecco l’anno seguente il primo sigillo di due autentici fuoriclasse delle boccette: Checco Fava e Giuliano Trebbi. Superano nella finale i genovesi Ferreccio-Pagani, mentre al terzo posto si classificano due bolognesi, “Lo Zio” Benelli in coppia con Marzocchi e i milanesi Zago-Sardo.

Il dominio petroniano sembra destinato a proseguire negli anni, ma i lombardi reagiscono nel 1978 ed è proprio il “padrone di casa” Centurelli, assieme a Cortesi, a vincere quell’anno contro il mitico “Stecchino” Fluminy e Cisolla. Terzi Bertuletti-Bortolotti e Gherardi-Facchinetti, tutti bergamaschi.

Sta per arrivare il momento di una coppia bolognese che in quegli anni ha fatto incetta di vittorie prestigiose, i mitici Piazzi e Atti, che non si lasciano certo sfuggire un trofeo così importante. Nel 1979 Centurelli, in coppia con Rodigari, deve arrendersi in finale proprio al Professore e al suo fido compagno, mentre in semifinale si fermano Rodigari-Mezzani (Milano) e Ferrari-Grillini, altra affiatatissima coppia bolognese.

Infine, e siamo al 1980, Fava e Trebbi fanno il bis e quell’anno è un trionfo bolognese, perché in finale battono Cavazza-Lucchini. Si fermano in semifinale un’altra coppia di Bologna, ovvero i soliti Marzocchi-Benelli e i modenesi Bellei-Marchi.

Il Trofeo Colosio era indubbiamente il momento clou e Centurelli lo rievoca con grande affetto e passione, anche perché molte delle fasi finali si sono svolte proprio nel suo locale, il CentroBar, ma Bergamo ha saputo farsi valere a tutti i livelli in campo nazionale con straordinari giocatori. Uno di questi è proprio Centurelli, uno dei più forti giocatori lombardi, eccellente anche nella Goriziana e vincitore di diverse gare nazionali, a cui affidiamo il ricordo del mitico Gianni Vedovati, nato nel 1934 e mancato nel 2003.

“Ricordare Gianni è per me un grande onore, un fuoriclasse di Bergamo, esempio di onestà di comportamento sui tappeti verdi, innumerevoli i suoi successi, basti pensare che nella sua carriera ha superato le 400 vittorie, tre titoli italiani Fiabs (individuale, coppie e a squadre) oltre a competizioni nazionali, regionali e provinciali. Gianni iniziò a giocare nel 1949 a 15 anni, vincendo la sua prima gara con i pantaloncini corti e dando inizio alla sua prestigiosa carriera fino al 1995. Fu il simbolo di tutti noi bergamaschi”.

Gianni Vedovati (a sinistra) con Caccavalle

Un altro straordinario giocatore bergamasco, tuttora in attività, è Mario Resta, di cui si ricorda in particolare il titolo italiano conquistato nell’81-82 in coppia con Rocchi.

Mario Resta e Roberto Moretti

Ci sarà ovviamente bisogno di altri articoli per parlare meglio di Resta, dei fratelli Sartirani e di altri grandi campioni bergamaschi, ma anche dei grandi giocatori milanesi e di altri giocatori lombardi. Per fare questo conto sulla vostra collaborazione.

Da sinistra Diego Sartirani, Gobetti, Roberti, Berzovini, Centurelli, Viganò

Qui, per chiudere, lascio spazio ancora a Centurelli che ricorda alcune persone a lui molto care.

“Ricordiamo il nostro N° 1 Gianfranco Cassina detto “Capo” ex presidente nazionale gioco biliardo sezione boccette che negli anni 70 risultò determinante nell’unione delle varie regioni con altre federazioni, con il contributo del presidente Rossetti fondarono la Fiabs, fiore all’occhiello per il biliardo in Italia.

Da sinistra Cassina, Rodigari, Centurelli

Un merito va anche al vicepresidente Giuseppe Rodigari generoso e attento ad ogni piccolo inconveniente per la riuscita delle gare di biliardo, si applicava sempre con grande entusiasmo.

Ricordiamo inoltre il nostro presidente provinciale Domenico Di Pinto che ha aiutato a diffondere il nostro gioco in vari csb di Bergamo e provincia, sempre presente con noi per il meglio dell’organizzazione, braccio destra del presidente nazionale Cassina.

Non si può assolutamente dimenticare l’ideatore, organizzatore e sponsor dei trofei A.M. “Angelo Colosio” papà di Vittorio che con entusiasmo dava disposizione a tutti noi per l’organizzazione perfetta, come è sempre stata, con in palio i trofei e medaglie d’oro, opere dello scultore internazionale Elia Ajolfi di Bergamo, oltretutto Vittorio Colosio è stato per Bergamo un personaggio di indiscussa generosità.

Trofei dell’artista Ajolfi

A mio fratello Bruno Centurelli va il suo merito perché si è interessato alla gestione grafica dei vari dépliant, manifesti e sponsor per diversi anni gratuitamente e tutti noi ne siamo grati”.

Grazie a Franco Centurelli, Ildebrando Artemisi, Annamaura Manfredini.

13 risposte a “Bergamo e il mitico Trofeo Colosio”

  1. Ho visto con immenso piacere la pubblicazione del mitico ricordo del trofeo Colosio. Iniziativa molto preziosa per noi giocatori dei mitici anni 70-80-90. Mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far rivivere il nostro Trofeo. Io conosco solo te Maurizio ti ringrazio vivamente. Avete illustrato in modo reale e significativo la generosità della persona di Vittorio Colosio che noi tutti bergamaschi non dimenticheremo. Invito tutti i giocatori della Lombardia a contribuire a questa iniziativa, nei nostri ricordi.

  2. Che belle sono tutte queste storie ???
    Spero non finiate mai di raccontarle perchè ,oltre a far conoscere la vera essenza del nostro sport, può far ritornare la voglia di ricreare quelle splendide situazioni.
    Grazie Maurizio per tutto quello che fai …

  3. Il tuo libro mi ha fatto ricordare 60 anni di biliardo e di passione che non mi ha ancora abbandonato.Ho rivisto passare nella mia mente tutti i più grandi della famiglia biliardistica e con alcuni di loro mi sono anche confrontato e quasi mai ho vinto,ma il piacere di averci giocato contro mi appagava interamente.
    Un grazie sincero Andrea, per tutto questo che mi hai fatto rivivere e ricordare.

  4. Vedo che oggi, 29 gennaio 2022, il mitico Mario Resta ha avuto la sfortuna di incontrare Fabio Corradini nella prima partita della batteria per la seconda prova di selezione master boccette a Bergamo.
    Se non è un omonimo, deve essere quel Resta che vidi in finale contro Veronesi al Palazzo dello Sport di Piazza Azzarita a Bologna, anche lui bocciatore di cricco, con scarpe da gare con vistoso rialzo sotto la suola… -)
    Son passati troppi anni, ma è bello vederlo ancora protagonista a questi livelli.

  5. Grazie per aver incluso una foto con mio papà, Roberto Moretti, che purtroppo non c’è più o sicuramente ce ne avrebbe raccontate delle belle! È stata una bella sorpresa ritrovarlo qui. Sara

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