Burbero dal cuore d’oro

Ci ha lasciato purtroppo da pochi giorni un altro grande personaggio del biliardo bolognese, il mitico Chicco Monari.

Chicco Monari col nipote di Mizio

Non ho ricordi personali legati a lui, l’avevo incrociato poche volte, piccolo e con la barba. Per scrivere qualcosa ho chiesto quindi aiuto ad alcuni amici. Tutti mi hanno parlato subito del suo carattere e ho presto capito che si trattava del classico personaggio un po’ scontroso, in apparenza scorbutico, ma capace di diventare molto spesso un pezzo di pane. Insomma un burbero dal cuore d’oro.

Sul biliardo Chicco era un attaccante nato, un grandissimo colpitore nonostante l’altezza relativa. Giocava in un modo istintivo all’ennesima potenza. Insomma, non era certo un pensatore: pochi fronzoli e via. “A volte – mi ha raccontato Valerio Alvisi – facevi anche fatica a capire che tiro stava per fare. Poi però spesso ti stupiva con una magia. Col braccio che si ritrovava tutto era possibile”,

Chicco Monari ha fatto, nel corso degli anni, diverse vittime illustri. Magari in campionato era meno vincente di altri, ma quando la partita contava di più, lui era sempre presente, sapeva trasformarsi e a volte giocava alla pari con i più forti, anche nelle finali al palasport di Piazza Azzarita. Insomma come giocatore era certamente considerato e stimato. Se ne volete una prova, al Bar Romano fu il mitico Checco Fava a volere proprio Chicco in squadra con lui.

Foto “rubata” su Facebook, spero di non disturbare se la condivido

“Sul biliardo era sempre in guardia chiusa e suscettibile – racconta Mizio – Me lo ricordo in una partita contro un giocatore del Magic tra i più forti, uno strisciatore. Chicco non andava mai a punto, tirava a tutto quello che vedeva, così il suo avversario gli chiese “Siamo in guerra?”. Fenomenale la sua risposta: “Giovanotto cosa vuoi che faccia il tuo gioco? Vai, vai, non rompere i co…” tutto naturalmente in dialetto bolognese.

Negli ultimi tempi Monari stazionava all’Avis. Spesso si metteva a disposizione per arbitrare. “Qualche volta, quando qualcuno non era d’accordo con le sue misurazioni, lui tagliava corto, gli buttava lì il misurino e se ne andava a sedere” racconta ancora Mizio. Insomma il solito burbero, ma dal cuore d’oro.

8 risposte a “Burbero dal cuore d’oro”

  1. Io sono katia Fioretti, conosco Chicco da 33 anni ,mi ha insegnato il gioco del biliardo ;soprattutto giocare di braccio ,penso di aver preso più bestemmie io che molti dei suoi avversari ,oltretutto che un amiko di famiglia ed è stato il mio testimone di nozze .
    Il suo carattere non era così burbero non sopportava le prese x il c..mi mancherà quel piccolo uomo ,lo ringrazierò sempre x quello che mi ha dato e insegnato ..,gli vorrò sempre bene nonno puffo❤❤😘

  2. Ne racconterò una io su Chicco Monari, anche se l’episodio corrisponde a una mia sconfitta. Era l’anno 1983/1984 o giù di li e militavo nel bar Casella, la prima partita di finali al Palazzarita incontriamo il Bar Romano e io gioco contro Chicco. Vi assicuro che giocai una bella partita ma mi diede una bella suonata ugualmente, punteggio finale 56 a 75.
    Conosco bene il punteggio in quanto tutte le volte che incontravo Fausto, noto tifoso bolognese di varie squadre e ragazzo autistico con una memoria formidabile per le cose lo appassionavano, mi ricordava che avevo perso con Chicco Monari ricordandomi il punteggio. Questo episodio si è ripetuto per 45 anni circa quindi ho memorizzato bene quella sconfitta.
    Per la cronaca il Bar Casella vinse in finale col Decima in una partita finita “alla corta”, come dicono a Bologna e la mia partita fu decisiva per la vittoria (Io e Giaroni contro Fava e Garuti).
    Vorrei adesso onorare la memoria di Chicco affermando quanto fosse “perfetto” dietro al biliardo e quanto fosse ostico giocargli contro.

  3. Io lo ricordo bene ai tempi del Cavallino Rosso a Borgo Panigale in coppia con Muzzarelli…in una squadra di campioni ( Casini..Marani..Balugani..ecc ecc) loro erano per noi ragazzini presuntuosi la “coppiatriste”….così triste che tutte le volte perdavamo….la loro grinta sopperiva a tutte le mancanze tecniche….ed anche se una delle ultime volte che ci siamo giocati contro abbiamo”tacagnato” ti ricordero’ sempre per il tuo sorriso…mancherai ogni gara all Avis….

  4. Diciamo che era il LUCIO DALLA del biliardo,basso di statura e con la barba,ma con talento. Infatti lui giocava solo di braccio,ma arrivava dove arrivavano gli altri di striscio.Era comunque una persona simpatica,ed era bello vederlo un po’ incazzato,si fa per dire,ma sempre per il biliardo.Lascia un ricordo indelebile al villaggio due madonne.

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