Divagazioni e divulgazione

Mi è capitato un po’ di giorni fa di sentire Angelo Corbetta fare un’osservazione al microfono di Piero Guglielmi. Quest’ultimo, giustamente, metteva in risalto il successo ottenuto grazie alla lodevole attività sua e di altri “volontari” come Massimo Berselli, Paolo Quarti, Enrico Rosa, Luca Molduzzi, Stefano Bagli e altri ancora. Riprendono partite su partite e le divulgano in diretta su Facebook o su Youtube. Ottengono centinaia di visualizzazioni, svolgono un “lavoro” non retribuito fondamentale per noi appassionati. Corbetta, altrettanto giustamente, osservava che tutto questo è importante ma serve a poco, purtroppo, per il futuro del biliardo se non si raggiunge il grande pubblico, i “non addetti ai lavori”.

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Quando c’erano Loro caro Lei

Quelli come me, che sono stati giovani negli anni Settanta, adesso li chiamano “boomer”. Io a dire la verità di boom ne ho visto poco o niente, ma mi ritengo un privilegiato, anche solo per il fatto di non essere nato in altre parti del mondo. Peraltro non è questo il tema. La domanda è: sono anch’io un vecchio insopportabile nostalgico? Avete presente il tipo, vero? Quelli che “una volta sì…altro che adesso…” eccetera eccetera. Poi li ritrovate mentre osservano i cantieri e danno consigli, non richiesti, agli operai.

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Al mercato un dì, andai così, per curiosare qui e là

I giornali sportivi ormai vendono più copie a bocce ferme, grazie al calciomercato che stimola le attese, le speranze, i sogni dei tifosi. Io qui, lo sapete, non ho niente da vendere, ma oggi mi è venuta voglia di divertirmi a scrivere un articolo sul biliardomercato. Notizie, voci, probabilmente anche patacche. Se avete conferme, smentite o altro, in fondo c’è lo spazio per i commenti.

Simone Rinaldi va al Bbzo

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Troppi scudetti e troppe categorie

Scudetti e categorie. Voglio scrivere qualcosa su questo tema e so già che probabilmente urterò la suscettibilità di qualcuno, ma le mie sono semplici opinioni, condivisibili o meno. Sono  anche spunti, volendo, per un confronto, una discussione. Per cui parto da un presupposto che è la sintesi di ciò che intendo scrivere: troppi scudetti, troppe categorie. Prevedo un articolo piuttosto disordinato, così come disordinatamente si affastellano i vari pensieri nella mia mente, dunque vedete voi se proseguire nella lettura.

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Tu chiamale se vuoi emozioni

Provate a immaginare una partita di calcio in cui ogni tiro è un gol. La sorpresa, l’emozione, arriva solo le rare volte in cui, per un piccolo errore o per una distrazione, il pallone finisce fuori dallo specchio della porta. Ecco, se devo cercare una similitudine per descriverlo, questo è ciò che ho provato ieri pomeriggio a Faenza, dove per la prima volta sono andato ad assistere di persona a una prova Master. La normalità, a quel livello, è il filotto. L’eccezione, la sorpresa, l’emozione, è la bocciata sbagliata.

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Riflessioni di inizio anno

Rifletto. Mi chiedo perché il biliardo è ritornato così centrale nella mia vita. Ho già scritto che se solo qualche anno fa mi avessero detto che un giorno avrei ripreso in mano le boccette mi sarei messo a ridere. Macché, avevo già dato. Abbondantemente. Ed erano passati 18 anni dall’ultima volta che ero riuscito a far cadere almeno un birillo. Fine delle trasmissioni. E invece…

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