Il libro di Alessandro Cavazza “Dal Bar allo sport” è ora disponibile. Di seguito il trailer.
Chi volesse ordinarlo, o per informazioni, scriva alla mail dell’autore: a.cavazza@acava.it oppure telefoni al 333 3422288.
Pescando nella memoria dei giocatori di boccette
Il libro di Alessandro Cavazza “Dal Bar allo sport” è ora disponibile. Di seguito il trailer.
Chi volesse ordinarlo, o per informazioni, scriva alla mail dell’autore: a.cavazza@acava.it oppure telefoni al 333 3422288.
Vi do un consiglio: non perdete il vostro tempo a leggere questo articolo. Tanto parlerò solo di me stesso. Sapete com’è: qui dentro faccio il grosso, me ne approfitto perché sono il padrone di casa. Ma mica vi obbliga nessuno a entrare, potete tranquillamente impiegare molto meglio il vostro tempo. Io oggi mi metto allo specchio. Argomento principale il biliardo, ovviamente. Leggi tutto “Un articolo allo specchio”
La mozione è accolta. Proviamo a tirare fuori qualche idea, qualche proposta con spirito costruttivo per il futuro delle boccette. Oggi, ancora grazie alla collaborazione di Alessandro Cavazza, ho la possibilità di farvi ascoltare un punto di vista del presidente nazionale della Fibis, Andrea Mancino. Si tratta di uno spezzone molto interessante dell’intervista (pre Covid) realizzata per il libro-film “Dal bar allo sport”.
https://youtu.be/aaWZlzvOcDs
Beccatevi subito questo pugno nello stomaco: “Prima del Covid le boccette avevano 10-15 anni di vita, con il Covid non so neanche se si andrà avanti. Già alcuni locali hanno chiuso, altri ritirano le squadre. Potrebbe essere un problema più grosso di quello che noi pensiamo. Ok, non voglio essere troppo pessimista, ma non arriviamo certo ai 15 anni. Stiamo andando in una via senza ritorno, non ci sono i giovani, non c’è ricambio”. Chi ha pronunciato queste parole è Marino Fabbri, che oltre ad essere un eccellente giocatore (è un Master) è anche e soprattutto titolare di un locale con biliardi e con diverse squadre, il Settecrociari di Cesena.
Un grande campione del passato, un personaggio singolare, un aneddoto divertente, foto storiche… Racconti e gesta che potremmo definire quasi epiche se non fosse che in fondo sono semplici boccette bianche e rosse, pallini blu su panni verdi. Insomma ogni tanto dobbiamo dirlo a noi stessi per non perdere l’equilibrio: voliamo basso, non esageriamo con gli aggettivi. Parliamo pur sempre di un gioco. O forse di uno sport? Il dibattito è aperto.
Posso sbagliare, ma credo che il gioco di soldi a biliardo sia morto più o meno assieme alla lira, scavallando il secolo. Ormai non mi risulta che esista più, comunque non certo ai livelli degli anni in cui, per alcuni giocatori, le gare nazionali erano un contorno. All’epoca quasi non si vedeva l’ora di perdere per essere poi liberi di chiudersi in un bar, di giorno ma soprattutto di notte, e misurarsi i muscoli con in palio cifre a volte esorbitanti, specie considerando anche le puntate degli spettatori.
Con la breve storia di oggi facciamo un salto indietro esattamente di 30 anni per testimoniare che a biliardo, a volte, si può giocare anche solo per passione e per beneficenza. In questo caso vogliamo ricordare una gara che fu organizzata per raccogliere fondi a favore di una bambina sfortunata. In quella occasione vennero raccolti oltre 10 milioni di lire.
Se vi dico Samoggia e Lavino, molti di voi non hanno la minima idea di quale sia il tema che intendo affrontare, né di dove voglio arrivare. Eppure lì, tra quei due torrenti, c’è Anzola. Saranno 10-12mila abitanti in tutto, ma è il comune che per un certo periodo ha dominato la scena biliardistica bolognese nei campionati a squadre. E siccome dominare a Bologna negli anni Sessanta-Settanta significava essere ai vertici delle boccette in Italia, bene, adesso avete capito perché oggi sono partito da quei due piccoli corsi d’acqua. Leggi tutto “Quando la Coop Anzola dominava”
L’idea è dare un titolo comune agli articoli più personali, quelli dei ricordi imolesi. Il mitico Sergio Leone, ovunque riposi, mi perdonerà se ho pensato di scimmiottare un suo capolavoro, il film che ho più amato in assoluto. Quanto a voi, se ne avete voglia, leggete di seguito. Ma vi avverto, qui si parla di storie in cui solo gli imolesi (anzi solo alcuni di loro) possono trovare riferimenti vissuti o raccontati. Leggi tutto “C’era una volta in…Imola”
Ricevere contributi dai lettori, articoli e foto, è la cosa che più mi gratifica. State arricchendo il blog con le vostre storie e vi ringrazio. Quella che pubblico di seguito viene dal Modenese e mi ha fatto fare alcune riflessioni. La prima: c’è stato un tempo in cui praticamente non c’era un solo giocatore di biliardo che non avesse un soprannome. La seconda: c’è stato un tempo in cui per assistere alle partite di cartello bisognava prendere posizione almeno un’ora prima. La terza: ci sono state partite che restano nella nostra memoria praticamente dalla prima all’ultima boccetta. Buona lettura. Leggi tutto “Ricordi di un derby”