La Taverna Verde Forlì è campione d’inverno con tre giornate di anticipo. Intanto, subito dopo le prime inseguitrici. si fa luce la Clai Sasso Morelli. In coda importante successo del Bussecchio 2.
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Pescando nella memoria dei giocatori di boccette
La Taverna Verde Forlì è campione d’inverno con tre giornate di anticipo. Intanto, subito dopo le prime inseguitrici. si fa luce la Clai Sasso Morelli. In coda importante successo del Bussecchio 2.
Frena la capolista Taverna Verde, ma il Manuel Bocciofila Imola non ne approfitta a differenza del BT Bussecchio. Nelle parti basse della classifica vittorie importanti per il Bbzo e per il Martorano.
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La Taverna Verde allunga ancora in testa, il Leon D’Oro Molinella si prende la sua “vendetta” sui campioni in carica del Bussecchio, alcuni “big” cadono per la seconda volta in questo campionato. È il succo della tredicesima giornata in A1.
Se qualcuno ha ancora qualche dubbio se lo tolga. La Taverna Verde fa sul serio e tenta addirittura la fuga. Ma la vera sorpresa di queste prima undici giornate di campionato è forse il Circolo dello Sport Ravenna,
Daniele Ricci è un personaggio che dal punto di vista biliardistico mi affascina molto. Da tempo volevo scrivere qualcosa su di lui, pur non avendoci mai parlato se non per interposta persona (ovvero Alessandro Cavazza), ma non mi decidevo a farlo. Ora provo a raccontarvelo così come lo vedo io, consapevole del rischio di scrivere molte più stupidaggini di quelle che già scrivo regolarmente. Spero mi perdonerete e soprattutto spero che lui mi perdonerà.
Sabato Sera è il settimanale imolese grazie a cui, nel lontano…lasciamo perdere, ho iniziato a scrivere articoli. E non ho ancora smesso. La scorsa settimana il giornale mi ha chiesto una recensione del libro “Dal bar allo sport”. Mi sono fatto prendere la mano e ho scritto un articolo interminabile. Chi avesse voglia di leggerlo può farlo qui.
biliardo
Per chi invece volesse guardare il servizio di “Buongiorno Regione” su Rai3 Emilia Romagna dedicato sempre al libro di Alessandro Cavazza ecco il link.
Scoprì e lanciò il grande Cicognani. Anche soltanto questo basterebbe per assicurargli uno spazio permanente nella Storia delle boccette. Ma Pino Armuzzi, scomparso nel 2019 all’età di 85 anni, è stato molto di più. Pino è stato forse l’artefice principale della crescita nel tempo del biliardo cesenate, che ha avuto appunto in Cico il suo massimo esponente. “Per me – racconta Marino Fabbri – Armuzzi è stato un secondo padre”.
Pelè o Maradona? Coppi o Merckx? Laver o Federer? Chi sia stato il migliore di tutti i tempi era la più classica discussione da bar. Quando ancora esistevano i bar veri, non quelli di adesso emigrati su social network sempre più rissosi al riparo delle tastiere. Ricordo serate intere passate a furia di confronti impossibili, rimanendo alla fine, come sempre, ognuno della propria idea. Ora qui nel mio blog, dove posso scrivere quello che mi pare, se vi interessano nome e cognome del miglior giocatore di boccette di tutti i tempi secondo la mia “insindacabile” opinione, non mi sottraggo di certo. Il nome è Luca. Il cognome è Molduzzi.
Ed ecco un altro articolo non mio, racconta un aneddoto gustosissimo che si riferisce a un giocatore cesenate, Alberto Sbrighi detto Pulo.
Io Enrico Rosa me lo ricordavo negli anni 80, quando partecipavo a molte gare nazionali. Nella mia mente era rimasta soprattutto l’immagine di un puntatore molto preciso, decisamente grintoso, fortissimo in coppia con un altro riminese, Sartini, giocatore dalla bocciata mortifera.