Francia lascia un vuoto

Aveva solo 61 anni. Se n’è andato troppo presto un grande del biliardo, non solo imolese, ma nazionale. Non so dirvi perché lo chiamavano da sempre Il Francese, o più semplicemente Francia. Quello che posso dirvi è che venerdì 30 settembre al funerali di Ettore Sabbatani c’era una folla a salutarlo, tra cui diversi giocatori di biliardo. Condivido qui un breve articolo che ho scritto per il settimanale Sabato Sera.

L’ultima volta che vidi Il Francese fu alla Bocciofila, si disputava il Trofeo Marocchi. Mi apostrofò a modo suo: “Hai un blog sul biliardo e non hai scritto niente su di me?”. Gli risposi che aveva ragione e che l’avrei cercato presto, per fare due chiacchiere. Non immaginavo certo di trovarmi qui, ora, a scrivere con la tristezza che si prova quando muore ad appena 61 anni qualcuno che conoscevi, anche solo per averlo affrontato più volte sui panni verdi dei biliardi.

Estroverso guascone, Ettore Sabbatani era per tutti Francia, o Il Francese. Aveva cominciato a tirare boccette, come tanti altri, al Bar Ragazzini. Poi il Bar Luisa e diverse altre squadre, tra cui il Bar Mirella nel periodo del suo massimo fulgore, coinciso con la sparizione dei biliardi con le buche. Fu quella la molla che lo portò a salire tra i Master, la categoria che raccoglie i più forti giocatori italiani.

Erano gli anni delle partite sulla Rai e Francia aveva capito, prima di tutti, l’evoluzione del gioco. Lui, attaccante nato, brillante e a volte imprevedibile, metteva in difficoltà i formidabili campioni che non si erano ancora adeguati ai nuovi attrezzi e alle nuove regole. Il dato più significativo per definire Il Francese è che rimase nel ristretto gruppo dei Master dai primi anni Novanta fino al 2005 circa: un record.

Il suo ultimo campionato a squadre è un po’ la cifra del suo carattere. Giocava con gli amici, alla Bocciofila, ma uno come lui in serie C non ci stava proprio, non scherziamo. Così nella finestra di gennaio andò a Forlì, al President di A1, perché, declino o no, Francia doveva giocare coi più forti.

Lascia la moglie Gianna e la figlia Stefania.

15 risposte a “Francia lascia un vuoto”

  1. Il soprannome lo eredità dal padre che era stato nella legione straniera.
    Fra me e lui non c’è mai stato un rapporto “facile”, avevamo due caratteri forti ma profondamente diversi e questo portava a frequenti allontanamenti (sempre per futili motivi) ma altrettante riappacificazioni. Credo che sia la dimostrazione di una grande amicizia e posso affermare che la sua malattia aveva finalmente consolidato la nostra amicizia.
    Non ce lo siamo mai detto forse per un fatto di ormoni o forse perché non siamo capaci di esprimere questo sentimento, con le lacrime agli occhi te lo dico adesso

    ” CIAO AMICO, MI MANCHERAI”

    1. Ciao Luca. Ricordo bene suo padre. Faceva la guardia giurata davanti al Romagnolo. Questo tuo commento mi conferma l’opinione che mi sono fatto di te. Un abbraccio.

  2. Una volta lo incontro a Riccione, una gara importante, partita che si decide all’ultimo tiro, ho l’ultima e lui mi dice VEDIAMO SE SEI FREDDO.
    Io tiro un sottocalcio veloce e chiuso partita….mi disse poi…BRAVO! VOLEVO VEDERE SE AVEVI LE PALLE ed io GRAZIE ETTORE PER LA MARCATA…..poi a bere insieme! IL FRANCESE……..

  3. Di Ettore mi è rimasto negli occhi una partita a Portorose nel 2002 io giocavo in coppia con Ferrari e lui sinceramente non ricordo, eravamo a tiro di partita e lui disse al suo socio attento nel gioco su questo tira, copri bene purtroppo x loro la biglia restò scoperta tirai feci 20 di calcio e vincemmo la partita, lui si girò verso il suo compagno e gli disse qualcosa che non ricordo, si girò verso di me mi diede la mano me la strinse un po forte e mi disse se la giocavo io col xxxxx che la tiravi, ci abbracciammo da buoni avversari e andammo a bere.

  4. Vi ringrazio di cuore, siete tanti veramente. Un abbraccio . Ricordatelo sempre così! Lui è il FRANCESE ❤️ ❤️❤️

    La Francesina

  5. Vorrei correggere,Lascia la moglie Gianna la figlia Francesca i fratelli Stefania e Roberto le nopoti Alice e Alexia e la mamma Clotilde
    Sarai ricordato come nella foto💔

  6. Ricordo come fosse ieri quando vinse la gara nazionale di carpì dedicandola a Manuel, e il giorno dopo mi portò la divisa nazionale da master per vestire per l’ultima volta mio fratello!!! Ti ricorderò per sempre ciao FRANCIA

  7. E’stato il mio idolo da quando ho iniziato a giocare lo guardavo giocare al bar ragazzini con Luca Casadei e si parigliava bei ricordi poi mi ha preso sotto la sua ala nei master mi sentivo protetto biliardisticamente grazie….,

  8. Carissimo Francia, hai fatto parte della mia gioventù sul biliardo (avendo giocato alcuni anni nelle stesse squadre) ed anche fuori dallo stesso. Ci siamo poi persi di vista per molto tempo, ma quando ci incrociavamo, ci salutavamo sempre con grande piacere e reciproca simpatia, senza mai tralasciare un commento di biliardo, biliardo che hai tanto amato e che ti ha dato moltissime soddisfazioni in quanto sei stato un giocatore veramente fortissimo, così come lo era il tuo carattere. Giocatore mai domo. Hai lasciato questo mondo troppo presto, ma non verrai dimenticato e sono certo che anche “lassù” troverai un biliardo per tirare le tue tagliate veloci sù e giù. R.I.P. Amico

  9. Lascia un grandissimo vuoto alle persone del mondo biliardistico e non solo a loro.
    Personaggio estroverso fin da ragazzino, noi imolesi potremmo scrivere un libro sui fatti di cui si è reso “primo attore”, fatti narrati negli anni in tutti i bar imolesi con tanto di sfottò e di risate insieme agli amici!
    Il Francia non si faceva pestare i piedi, ma il suo profondo rispetto per gli amici e la simpatia lo hanno contraddistinto in modo inequivocabile.
    Se eri AMICO gli potevi dire di tutto, ma se non lo eri ….meglio lasciare stare.
    Encomiabile il suo “percorso finale”, fatto a testa alta….come quando si presentava sui biliardi di tutta Italia per le competizioni.
    Sei stato un grande Ettore, molto di più di quello che potevamo pensare ciascuno di noi.
    Hai affrontato il tuo tragico destino con la forza di un leone…e un leone lo rimarrai per sempre nel pensiero di tutti noi.
    Quando mi hai detto, Onni ho rimasto un anno di vita, me lo hai detto come nessun altro poteva farlo….e invece erano solo sei mesi, non sei riuscito nemmeno a completare tutte quelle cose che ti eri prefissato.
    Che la terra ti sia lieve Francia, sei nei miei pensieri e sempre lo sarai.

  10. Avevamo ( io nata il 14/02/61 e tu il 16/02/61) circa 13-14 anni figli di due fratelli, quando la domenica le nostre famiglie si incontravano, non posso dimenticare che mi trascinavi alla mitica “la Svegas” sala giochi con bigliardi .
    Già allora era emozionante guardarti giocare !
    Ci mancherai tanto
    Con affetto
    Tua cugina

  11. Ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a giocare a biliardo insieme al bar Pambera nei primi anni 70 eravamo degli adolescenti , da allora non ci siamo mai persi di vista.
    Anche a me hai lasciato un gran vuoto , te ne sei andato troppo presto.

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