Dunque il 2023 sarà il primo anno della Fisbb, la Federazione italiana sport biliardo bowling, ufficialmente riconosciuta dal Coni.
La storia molti la conoscono. Come sempre correggetemi se sbaglio. Le federazioni Biliardo e Bowling fino a ieri erano catalogate (come anche altre) fra le “discipline associate” al Coni. Erano insomma una sorta di “sorelle minori”. Come tali ricevevano fondi annuali, ma di gran lunga inferiori rispetto a quelli percepiti dalle federazioni ufficiali. Ora cambia tutto. Detto semplicemente: arriveranno parecchi soldi, molti di più rispetto a ieri.
Già ma cosa c’entra il biliardo col bowling? Ben poco, è evidente. Birilli da abbattere con delle sfere. Solo questo accomuna le due discipline. Dunque l’unione è una mossa soprattutto politica. Un escamotage, se volete, con la necessaria benedizione dei vertici del Coni. Frutto del lavoro di dirigenti che, proprio grazie al cambiamento, potranno a questo punto rimanere in sella per altri mandati, mentre diversamente avrebbero dovuto lasciare le loro poltrone. È insomma una questione, per così dire, di “politica sportiva”.
La cosa mi scandalizza? Francamente non più di tanto. Non so il bowling, ma il biliardo non mi pare goda di ottima salute. Dunque se qualcuno (leggi soprattutto Andrea Mancino) ha lavorato per anni con tenacia e incessantemente per ottenere questo risultato, è normale che ora si goda il successo.
Tanto vale quindi ragionare con pragmatismo. Per come la vedo io, adesso il punto è un altro: se e come sfruttare i finanziamenti che arriveranno, per rilanciare davvero il biliardo. Senza trionfalismi fuori luogo. Occorre investire in promozione. Idee. Progetti. Comunicazione. Serve farlo con professionalità, ma anche con inventiva e fantasia.
Oggi forse sta passando l’ultimo treno: o si compra il biglietto giusto per salire, o si resta in stazione per sempre.
Eppure sembrerebbe relativamente semplice… Scusami Maurizio per la banalizzazione, ma se non si opera per UNIRE tutte le forze ( leggasi giocatori in primis) le cose non cambieranno mai. 23 numero emblematico? Saluti .
Uno dei problemi più grossi per le boccette risiede nel fatto che i giovani non frequentano più i bar e i circoli, luoghi dove tradizionalmente si gioca a biliardo ma un altro guaio si profila all-orizzonte, con l aumento dei costi di gestione ,gli stessi circoli e bar non trovano più renumerativo avere tavoli da gioco e molti di essi se ne liberano. Temo che ne Fibis ne i giocatori stessi abbiano coscienza appieno di questo disagio dei gestori.
Volevo chiedere se il settore stecca è in crisi come quello delle boccette