Il derby ferrarese

Da quando mi è ripresa la passione per questo gioco, mi sono messo ogni tanto a sfruculiare sul sito Fibis Romagna e mi piace leggere i referti delle partite, pur non conoscendo più la maggior parte dei giocatori. L’ho fatto anche stamattina e quando ho aperto il file di Molinella1 contro Molinella2, serie A2, ho avuto un sobbalzo. L’ultima sfida tra i singoli era stata infatti, ieri sera, un classico del biliardo ferrarese dei miei tempi: Marani contro Lizzi.

La mia mente è così tornata al secolo scorso e a quando partecipavo, con modesti risultati, anche a diverse gare nazionali. Massimo Marani e Sergio Lizzi, i due più grandi, almeno allora, del biliardo ferrarese. E tra i più forti in assoluto. Giocatori che non potevano essere più differenti, anzi erano proprio agli antipodi.

Per chi non li conoscesse, immaginatevi un tipo metodico, riflessivo, sempre concentrato, speculatore sul gioco e mai incline a tentare mosse azzardate, uno le cui partite potevano durare, in certi casi, anche un paio d’ore, grandissimo combattente: Marani. Poiché l’ho perso di vista fin dai primi anni Novanta, non ho idea di quale sia adesso la sua tattica di gioco, ma dubito molto che sia cambiata. E ora pensate al suo contrario. Un giocatore pirotecnico, attaccante nato, dal braccio favoloso, di grande fantasia, capace a volte di chiudere le partite in pochi minuti senza farti nemmeno girare la prima stecca: Lizzi. Del resto se uno di soprannome fa “Mangiabirilli” credo ci sia ben poco da aggiungere. Anche lui non l’ho più visto giocare, immagino che ora mangi meno birilli, gli anni passano per tutti, ma sono convinto che non abbia abbandonato la sua indole di attaccante. Non ricordo di aver mai affrontato Marani, mentre contro Lizzi una volta ho giocato ed è una partita tra quelle, sulle dita di una mano, che non potrò mai dimenticare. Se continuate a leggere vi avverto: vi tocca sorbirvi il racconto.

Eravamo proprio a Ferrara, una domenica in cui si giocava una gara nazionale. Quella volta avevo vinto la mia batteria e il sorteggio mi mise contro Lizzi negli ottavi di finale. Qualcuno disse che giocavamo proprio sul suo biliardo, ma non so se era vero e non importa poi molto. Ovviamente il tifo era tutto per lui, ma questo per me non è mai stato un problema, anzi. Il problema era un altro: lui era molto più forte di me. Ma nel biliardo, si sa, in una partita secca i valori possono anche appiattirsi.

Vabbè la faccio corta: quella volta vinsi io. Lizzi, come sempre, colpiva ogni palla o il pallino a suon di 10 o 12 punti. E i “Bota giò Mangiabirilli” dal pubblico si sprecavano. Ma io ero in giornata di grazia e incredibilmente ribattevo colpo su colpo. Quella fu l’unica volta in cui la mia ragazza (attualmente mia moglie) non resse all’emozione e durante le fasi finali, punto a punto, andò fuori dal locale. Ricordo che fu Altini (il ravennate purtroppo scomparso molto prematuramente) a uscire e a dirle che poteva rientrare: ce l’avevo fatta, avevo battuto Mangiabirilli!

Ovviamente, come sempre accade ai giocatori che non sono campioni e che riescono una tantum a giocare su tali livelli, pagai subito dopo e molto duramente le tonnellate di adrenalina consumate nel match contro Lizzi. Nei quarti di finale, completamente svuotato di energie nervose, fui rapidamente eliminato da un giocatore che era quantomeno alla mia portata.

Ieri sera, per la cronaca, ha vinto Lizzi 100-61. Ma il match è andato alla squadra di Marani con il risultato di 4-2.

4 risposte a “Il derby ferrarese”

    1. No non l’ho conosciuto. Ma il blog come ho detto più volte è a disposizione di chiunque voglia contribuire con scritti foto ricordi aneddoti…

  1. Beh la prima vera superstar è stato Fava di Ancona ma residente a Bologna, fisso al circolo olimpico di via don Minzoni….. Ma all’epoca tra Bologna e Romagna c’erano dei veri funambolo da cicognani e pirazzini a reatti e cavazza……. Altri tempi quando le notti c’erano 50 persone a vedere giocare di soldi allo stadio o al manzoni….

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