Questo signore ha “esordito” ieri sera a 89 anni. Questo signore è uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Questo signore ha vinto tre Campionati Italiani individuali, è di Bologna, si chiama Bruno Tassi e quando ho iniziato io a partecipare a gare nazionali (metà anni Settanta) era considerato il più forte di tutti.
Quando mi hanno detto che Il Leone tornava in pista alle soglie dei 90 anni non ci volevo credere. E invece ieri sera ha giocato davvero, anzi mi dicono che ha anche vinto. Le foto che corredano questo articolo sono state scattate da Alessandro Gardini e le ho scaricate dal gruppo Facebook Terzo Tempo Biliardo. La partita, come informa Pierpaolo Cuccoli, si è giocata all’Arci San Lazzaro e come potete vedere è biliardo Uisp, ancora con le buche. Tassi giocava con la maglia delle Caserme Rosse di serie B, che hanno battuto gli avversari 4-2.
Sarà che quando hai poco più di 20 anni quelli dai 40 in su ti sembrano tutti vecchi, ma io Tassi me lo ricordavo più o meno così, com’è adesso. Con la sua folta “criniera” già imbiancata. Poi non posso certo dimenticare il suo braccio fenomenale, i birilli che volavano, la sua sicurezza dietro al biliardo, che sfiorava a volte la tracotanza. Era fortissimo e lo sapeva. Te lo faceva pesare, prima e dopo il match. A questo proposito copio, sempre da Terzo Tempo Biliardo, un aneddoto di Enrico Rosa (altro grande giocatore, ancora tra i più forti in assoluto): “Nel 1984 lo incontrai in finale di batteria al “Trofeo Artusi’ vinsi io e mi ricordo che mentre metteva su il suo cappello in testa…diceva di avermi preso sottogamba!!!🤪🤪🤪🤣grande personaggio”
Un altro aneddoto me l’ha raccontato qualche tempo fa Wainer Manfredini e si riferisce ai tempi in qui quest’ultimo giocava a Bologna (da anni Manfred si è trasferito a Imola). “Giocavamo in coppia e bocciavo io. Mancava un birillo alla vittoria e meccanicamente presi il pallino in mano, ma lui mi guardò e in dialetto bolognese mi disse ‘Dartagnan cosa fai? Boccio io!’. Non fece il birillo e perdemmo la partita. In seguito, per diversi giorni, ogni volta che ci vedevamo mi chiedeva di infamarlo senza pietà…”.
Piccole storie che descrivono bene il personaggio. Un guascone, ma lui poteva permetterselo perché era davvero un fenomeno, a differenza di tanti altri che anche adesso vanno spesso sopra le righe senza avere un centesimo delle capacità tecniche del Leone. Fare l’elenco delle sue vittorie e dei suoi piazzamenti di prestigio sarebbe lunghissimo e per me è impossibile. Mi limito a citare le date dei tre titoli di Campione Italiano conquistati, fonte Crib (Centro raccolta italiana biliardo): 1971/72; 1974/75; 1976/77.
A me risultano 4 i titoli italiani individuali, non voglio insistere.
Anche io ho sentito dire 4 titoli, ma poi mi sono basato sui dati che ho trovato nel sito del Crib. In caso correggo.
Io ho fatto ricerche ma iniziano dal 1979e vinse daniele roncarà. Cerco di consultare il crib. E’ difficilissimo avere informazioni, purtroppo ancora non si é capito che il salto di qualità di questo sport é legato anche all’informazione.
Grazie Ivan. Sono assolutamente d’accordo. Fare informazione è stato il mio mestiere per tutta la vita. Qui a dire il vero faccio altro. Scrivo sull’onda di ispirazioni improvvise, quando mi viene voglia di farlo. Insomma mi diverto. Non ho la pretesa di raccontare la storia delle boccette, solo storie di boccette. Il blog è molto più frequentato di quanto mi sarei aspettato. Per ora mancano i contributi esterni che lo renderebbero più vivo e, per quanto possibile, completo. Se ti va di collaborare mi fa molto piacere.
A leggere questo articolo mi sono commosso. Mi è tornato in mente mio padre che parecchie volte mi raccontava di un certo Tassi di Bologna (mio padre faceva il postino a Bologna quel periodo), che lo aveva visto giocare e diceva che era il più forte che aveva visto giocare…. Grazie
Grazie a te. Non so se hai visto la foto di Tassi con Fava nell’articolo che segue. Tornerò senz’altro sul Leone, anche con altre foto.
Correva il 1971 e avevo 16 anni, per la prima volta Imola ospita una gara interprovinciale e abbiamo l’occasione di vedere dal vivo, per la prima volta, nomi che erano leggenda, anche per il fatto che solo i racconti narravano le loro gesta.
Quella gara la vinsi io in finale contro Tassi, sul punteggio di 73 a 15 (partita ai 75) mi diede la mano e mi disse “sei stato troppo forte”.
Per la cronaca, da quella vittoria cominciò la mia storia biliardistica.
p.s. prima della finale fu lui stesso a chiedermi di dividere il montepremi, io non mi sarei azzardato mai a farlo., inutile dire che accettai.
Luca Casadei ha ragione quando Tassi giocava allo spartaco sulla maglia ne petto aveva una striscia bianca rossa e verde con quattro stellette per i titoli vinti, Vittorio Madotti suo compagno di squadra l’aveva sopranominato
generale. Tra l’altro il Leone ha vinto il titolo italiano in coppia con Lucchini di sicuro una volta ma forse di più.
Forse ho risolto l’arcano, oltre a quei tre titoli citati, il sito del Crib (Centro raccolta iltaliana biliardo) cita l’albo d’oro dei Campionati Italiani “Nazionali” e per la stagione 70-71 il campione è proprio Tassi. Quindi i tricolori diventano quattro. Ci sono parecchi vuoti nell’albo d’oro, sono citati come altri vincitori solo Protti nel 2000-2001 e Gobetti nel 2003-2004. Ora io non ho nessun ricordo di questo. Magari qualcuno può aiutarci.
Vorrei ricordare una cosa, al Manzoni il famoso
Bettino Pelagatti che oltre a essere stato un mito del bigliardo bolognese, era anche un pittore, fece la caricatura di Bruno Tassi detto il Leone. La caricatura lo ritraeva dietro un bigliardo con coppe,medaglie e scudetti elencando tutte le sue vittorie Tassi in fumetto diceva in dialetto Ferrarese “ e po ca’ son sfortuna” – Anche se ha sempre vissuto e giocato a Bologna possiamo dire che i grandi Ferraresi del bigliardo sono stati 3?
Se possiamo dirlo o no, l’unica è chiederlo direttamente a lui…
Questo quadretto a cui si riferisce anonimo, era uno spettacolo, una vera opera d’arte che faceva la caricatura di tutti i protagonisti della scena biliardistica di quegli anni, ad ognuno era affidata una battuta, uno spasso! Non dimentichiamo che Bertino Pelagatti è stato un quotato pittore.
Chiamerei in causa Maselli detto Mizzio, ex gestore del Nuovo Manzoni, dove ho rivisto anni fa, una serie infinita di vecchie foto appese alla parete e fra le quali pure quello sopracitato.
Alessandro Cavazza ce l’ha. Ha promesso di farmelo avere. Poi lo posto qui.
…Bertino Pelagatti.
Sì, Bertino. Ho un paio di foto sue. Le metterò prossimamente.
Io ci giocai a Bologna al circolo Olimpico; la prima gara nazionale della riunificazione delle federazioni (quella romagnola/marchigiana Fiabs e quella bolognese/genovese), credo anno tra il 1976 o 1979, non mi ricordo bene, dove vinse il mio concittadino Antolini Vittorio Treia (MC). Avevo tra i 17/20 anni. Fu una bella partita e mi ricordo ancora oggi di lui che era un grande. Sono contento di averlo rivisto anche se in foto. Saluti Pietroni Franco
Grazie per il tuo ricordo Franco. Se tornerai da queste parti un po’ alla volta vedrai le foto di altri grandi campioni.
Il Leone, oggi ha smesso di ruggire, è stato un grande combattente nel gioco come nella vita, ha girato in lungo e in largo l’Italia facendo razzia di medaglie e trofei, nativo di Finale Emilia lo chiamavano “il Ferrarese” anche se la sua provincia di appartenenza era Modena, la sua criniera bianca e le tantissime vittorie le hanno valso il titolo di “Leone”.
A casa sapeva dismettere i panni del re della foresta per assumere quelli di padre affettuso, marito premuroso e nonno dolcissimo.
Di radicati principi se avesse potuto dire a chiunque si volesse avvicinare a qualsiasi disciplina sportiva, gli avrebbe detto che la serietà, l’abnegazione e i sacrifici alla fine pagano sempre !
Grazie papà, noi e tutto il mondo biliardistico non ti scorderanno e spero, un giorno, tu possa essere ricordato come un mito.
Ciao
Sei stato e sarai per sempre il “LEONE” dei panni verdi.
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Tassi
Enrico Delbene
Sottoscrivo lo straordinario commento del figlio Roberto, tuo padre è stato mio ottimo compagno di squadra e formidabile avversario, se è scontata l’ammirazione per il giocatore, in me ha sempre prevalso quella per la persona, un abbraccio commosso alla vostra famiglia.
L’ho incontrato a Cremona ai miei esordi nel ’79. Avevo gia’ sentito parlare di Tassi e trovarmelo davanti mi pietrifico’. Infatti non ci fu partita, mi distrusse a furia di filotti. Alla fine mi fece un sorrisetto come dire “Hai visto chi sono?”. Ho un bel ricordo della sua persona, leale e corretto, porgo le condoglianze alla famiglia.
Grazie. Bel ricordo