Il Poldo nazionale

Pelè o Maradona? Coppi o Merckx? Laver o Federer? Chi sia stato il migliore di tutti i tempi era la più classica discussione da bar.  Quando ancora esistevano i bar veri, non quelli di adesso emigrati su social network sempre più rissosi al riparo delle tastiere. Ricordo serate intere passate a furia di confronti impossibili, rimanendo alla fine, come sempre, ognuno della propria idea. Ora qui nel mio blog, dove posso scrivere quello che mi pare, se vi interessano nome e cognome del miglior giocatore di boccette di tutti i tempi secondo la mia “insindacabile” opinione, non mi sottraggo di certo. Il nome è Luca. Il cognome è Molduzzi.

Parto da un ricordo personale. Erano i primi anni Ottanta e ogni settimana c’era almeno una gara. Non solo nei week end, anche nei bar le sere feriali. Così capitai in un locale romagnolo assieme al mio caro amico e compagno di coppia di allora Tiziano Borghi. “Devi giocare contro un ragazzino di Ravenna formidabile, uno che presto diventerà un campione, lo chiamano Poldino” mi disse qualcuno. Quando si presentò dietro al biliardo vidi che Poldino certamente non aveva ancora 18 anni ed era, in realtà, un tipo lungo lungo, secco secco, taciturno e decisamente timido. Era insomma l’esatto contrario del suo compagno di coppia Pocaterra. Mi bastarono poche mani di gioco per rendermi conto che il tipo di prima non aveva esagerato. Il ragazzo faceva sempre 10, allora bocciavamo tutti di braccio, e al mio occhio già esperto di quasi trentenne non sfuggirono la facilità con cui eseguiva i tiri, il suo talento in erba pronto per esplodere di lì a poco. Certo non potevo immaginare tutto quello che Luca Molduzzi avrebbe in seguito combinato sui panni verdi, ma raramente (o forse mai) avevo visto tanto potenziale in un giovane di quella età.

Ora immagino vogliate sapere il motivo per cui io lo considero il più forte di tutti i tempi. Vi dico subito che non è per i titoli italiani, per le gare nazionali, per i campionati a squadre vinti. Le statistiche mi interessano relativamente, anche perché negli anni Ottanta non c’era, come adesso, uno scudetto tricolore da distribuire tutte le settimane o quasi. Per me Poldo è il più forte di tutti i tempi per un motivo molto semplice: perché ha vinto con le buche e senza le buche, ha vinto con la prima e con la seconda riga, con gli arbitri su entrambi i lati del biliardo che controllavano che non superasse la riga di mezzeria, con il filotto e con i cinque birilli orizzontali, ha vinto con i punti doppi, con la bocciata di braccio, di striscio, di cricco, e perché tra non molto saranno 40 anni di attività e lui è ancora lì, fra i quattro o cinque più forti in assoluto. E comunque se giudicate il mio parere poco autorevole non vi biasimo, ma sentite cosa dice Davide Grandi: “Ce l’avevo sempre tra i piedi – ha raccontato ad Alessandro Cavazza – qualche volta l’ho battuto ma più spesso sono arrivato secondo. Solo giocandoci contro puoi capire la sua grandezza. Lui ha alzato l’asticella”.

Uno che ha accompagnato la crescita di Poldo fin dagli esordi è Sauro Casadei. “Cominciò a giocare in un bar periferico di Ravenna, aveva 14-15 anni. Una volta lo vidi assieme a Roberto Ravaioli e gli dissi: se voi due avete voglia di giocare perché non venite al Bar Bologna? A quel tempo era la culla del biliardo ravennate. C’erano Morsiani, Bertaccini, Lotta, Riva, Guerrini… Poldo era timidissimo, aveva bisogno di formarsi il carattere, ma tutti quei campioni lo presero per mano e lui ci mise poco a imparare. Poi ci fu il Bar Romea, e di seguito tutte le altre formidabili squadre della sua lunga carriera”. Poldo ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Massimo Berselli e a Valerio Alvisi che la squadra più forte in cui ha giocato è stata il Tozzona Imola. Ma siamo già agli anni Duemila. Tornando invece indietro, un episodio dei primi anni di Molduzzi che merita di essere raccontato riguarda una sfida con un fuoriclasse straordinario, Luciano Andruccioli.

Con Piergiorgio Alessandrini

Andruccioli capitava spesso a Ravenna e per dirla con le parole di Casadei “aveva messo in bolletta tutti”. Vide Poldo che giocava sul suo biliardo e disse “voglio giocarci io con quel ragazzino lì”. Naturalmente fioccarono le puntate, mentre non mi risulta che Molduzzi abbia mai messo in palio soldi suoi. “L’ho portato tante volte in giro – ricorda ancora Sauro Casadei – Giocava partite da 25mila lire e gli dicevo se vinci sono i tuoi, se perdi pago io, mentre puntavo cifre ben più consistenti”. Ma torniamo ad Andruccioli. Se avete letto l’articolo che ho scritto qui nel mio blog su di lui, sapete quanto io lo consideri straordinario, un giocatore di una classe immensa. Ebbene Andruccioli quel giorno gioca con Poldo sul suo biliardo e prende cappotto. Non ne vince neanche una. Il ragazzino non solo fa sempre filotto, ma gli toglie tutti i punti, anche a un centimetro dal pallino. Allora un po’ stizzito chiede di fare altre partite, ma mette da parte l’orgoglio e vuole 6 punti di vantaggio ai 60. Risultato? Quello di prima. Cappotto.

A vent’anni Poldo vince il Campionato Italiano a Jesolo

Penso di poter dire che sia stato anche con esperienze come questa, passando attraverso sfide di ore e ore sui biliardi, che Molduzzi ha rinforzato il suo carattere ed è diventato il giocatore strepitoso che conosciamo e che tuttora imperversa. Probabilmente la timidezza c’è ancora, ma adesso la nasconde molto bene e fa anzi pesare la sua statura tecnica, la sua classe e la sua esperienza su molti avversari che lo soffrono fin dalla sponda.

Per quanto mi riguarda conservo gelosamente il mio 100%. Sì perché quella volta in quel bar romagnolo riuscimmo a batterli, lui e Pocaterra. Molti di voi Tiziano Borghi non lo conoscono, ma è stato un giocatore con un braccio formidabile, in grado di rivaleggiare a volte a suon di filotti con qualsiasi bocciatore. Peccato non abbia mai sentito il bisogno di applicarsi anche a punto. Comunque sia, io con Poldo sono imbattuto. Ed è un record che non potrà mai portarmi via, perché giochiamo su due pianeti differenti.

49 risposte a “Il Poldo nazionale”

  1. Grazie per l’articolo, è tutto vero…..mi sono commosso. Spero ancora di dare qualcosa a questo gioco sport …..e grazie soprattutto a tutti i miei tifosi che mi hanno sempre seguito sia da lontano che da vicino. A presto

    1. Un bravo a Luca (Poldino) non me lo cava nessuno, ma vorrei aggiungere al bellissimo racconto, che Luca è nato come giocatore al Bar Kovic di Ravenna con un maestro anzianotto del gioco del biliardo… il Sig. Dulcamari …. In quel periodo giocava anche un coetaneo di Poldino, Barbieri Domenico molto bravo. Oserei dire al suo pari ma che per problemi famigliari dovette ritirarsi dal gioco.. Scusate la mia intromissione.

      1. Non devi assolutamente scusarti anzi ti ringrazio per il contributo importante. Infatti il bar che citavo all’inizio è proprio quello e oltre a Dulcamari mi hanno segnalato anche Zaccaria.

      2. Verissimo anche questo…..due maestri insuperabili,ed è grazie anche a loro che mi hanno insegnato a stare dietro al tavolo da biliardo. Io ero solo un ragazzino e poi frequentando il bar Bologna di Ravenna con tutti i campioni sono cresciuto….

    2. Grandissimo da sempre luca molduzzi……complimenti per tutta la tua carriera..da giocatore……altri 20 anni da campione.. (un appassionato.giocatore.da 40.anni…che a visto tantissimi campioni…)…tex master .reggio emilia..buon prosequio.campione.

    3. Quando giocava al bar curiel Reggio Emilia m durante le
      Finali del campionato squadre. Organizzazione di una gara nazionale coppia ĺa vinse x5 vollte con compagno diverso ma sempre vincitore della gara.

    4. Ciao luca, mi ricordo quando giocavi da noi al bar Curiel a san martino in rio erano gli anni 90
      Devo avere ancora qualche foto delle squadre tra le foto del bar

  2. Racconto che non fa una grinza. Concordo in tutto, perché anche io ho giocato con lui, Riva, Morsiani, Bertaccini ecc. Mio padre vinse il titolo a coppia con Nardi nel ª Bologna. Sono quasi 45 anni che gioco. Cordialità

      1. Sono da Mazara del Vallo provincia di Trapani e da 25 anni che gioco a boccette e nel2008 e 2010 sono stato a al bar Europa Ravenna e posso dire che o giocato con poldo e x me e il giocatore più forte di tutti i tempi

          1. E il piu grande si purtroppo sui biliardoni con quel gioco altri eccedono di piu nei tiri minoccheri corbetta ricci merloni se fa birilli e altri facendo punto e bocciata paga meno

  3. Concordo totalmente un grazie ad un campione che mi ha fatto vincere e crescere tantissimo sul panno verde e soprattutto passato nottate infinite nei locali che spettacolo Poldo!Articolo perfetto !!!

      1. Gioco a boccette dall’84…..ho incontrato Poldo una trentina di volte…..ovviamente piu’ le volte che ho perso che vinto….sulle buche non ricordo di averci giocato…..se cosi fosse avro’ preso cappotto. Sugli internazionali si ha piu’ margine di giocarsela in virtu’ del regolamento, in quanto la percentuale fortuna e’ maggiore e la casualita’ determinante.
        Ma a cavallo degli anni 1990/2000 era quasi impossibile venirne fuori, un computer…..per vincere dovevi giocare alla perfezione del biliardo…..se bastava….

  4. Quello che hai scritto tutto vero e anch’io ho avuto la fortuna di batterlo in una gara regionale a coppia in una semi finale epica dove io ho fatto sempre e dico sempre 10 e 12 vincemmo tirando all’ometto e se non fossimo usciti avremmo perso perché lui avrebbe bocciato in partita e l’avrebbe fatta ……dissi con il mio socio con il quale gioco tuttora questo è un mostro speriamo di non incontrarlo più ….allora alla fine degli anni 80 vincevamo una qualche gara lui invece le vinceva sempre

  5. Ho avuto il piacere fortuna di giocare insieme squadra bar curil REGGIO Emilia una facilità nelle giocate impensabile correttezza impeccabile nella Vittoria/sconfitta

  6. Proprio nella intervista citata nell’articolo lo stesso Molduzzi dichiara che non pensava dopo tanti anni nei biliardoni di fare così fatica tornando a giocare nei biliardi con le buche.
    In effetti l’ho visto giocare qualche anno fa nelle finali al Palazzetto dello Sport di Castelmaggiore, lìho visto perdere e giocar male. Quell’anno anche in campionato non ha fatto sfracelli.
    Forse andando avanti con l’età si fa più fatica a conciliare i due giochi ( Uisp e Fibis).
    C’è uno però che non ha problemi, non li ha mai avuti e che primeggia dappertutto: Fabio Corradini. E’ lui che metto al primo posto di sempre.
    Poldino Molduzzi subito dopo. Sul gradino più basso del podio Bruno Tassi.
    IMHO

    1. Ciao. Corradini è bravissimo e attualmente mi pare sia l’unico che gioca ai vertici in entrambe le specialità. La mia valutazione si riferisce al complessivo della carriera e non si può certo dire che Poldo non abbia stravinto anche nelle buche. Poi siamo nel campo delle opinioni. Grazie per il contributo.

    2. Rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido. Dopo tanti anni di biliardoni è molto difficoltoso riadattarsi alle buche se non si è continuato a giocare in entrambi, a differenza di Corradini che bene o male ha continuato su tutti e due i tavoli. Corradini è un giocatore top, ma Molduzzi, Cicognani, Merloni e Minoccheri, oltre ad essere dei top, sono anche degli “inventori” di tiri che hanno elevato la qualità del gioco in entrambi i biliardi. Andando a ritroso nel tempo, senza dimenticarne l’attualità, dovessi scegliere un giocatore, sceglierei forse Merloni, giocatore al quale mancano un pò di birilli e “prestanza fisica”, ma inarrivabile per intelligenza biliardistica, fantasia, carattere e capacità balistiche. E’ un giocatore che parte in quasi tutte le partite con 2/3 filotti in meno in confronto a tutti gli altri top. Ha vinto dappertutto, goriziana compresa. Corradini è comunque bravissimo.

      1. Provate a chiedere a lui merloni di chi e la scuola penso del grande brunaldo cicognani un innovativo ogni periodo credo ha avuto il suo
        cAmpione cosi come ogni regione ne aveva qualcuno adesso d difficile perche si gioca solo in emilia romagna i bravi son li come ducevz grandi una volta era piu dura secondo me pero se rimanevano le buche molduzzi avrebbe primeggiato ancora chiaramente corradini ha dimostrato di farlo bene su tutti e 2 giochi

  7. Io ho avuto la fortuna di incontrarlo in campionato 2 anni fa’ giocavo al Taverna Verde, ho perso naturalmente a 82, però quando perdi con certi campioni resti immune dalla delusione. Marco Ragni me ne ha sempre parlato come il più grande di tutti, io ancora non lo conoscevo, ora ne sono certo, poi l’invidia che posso provare, buona naturalmente, l’entusiasmo e la fame, sempre, ogni partita. Grande Poldo, voglio la rivincita però.

  8. Io ci ho giocato solo una volta ad Ancona e ho perso bocciando praticamente quasi sempre io o almeno 20 volte senza centrare la riga. Lui invece non riusciva ad andare a punto in quell’occasione ma quando bocciava faceva il pieno. Poi per la fretta di chiudere ho bevuto i punti che servivano a lui per chiudere. Campione certo anche di sportività. Nella mia personale classifica che però riguarda solo gli ultimi 10 anni, da quando vado a fare le gare nazionali, lo inserirei in prima fascia con Minoccheri, Rosa e Ricci.

  9. Nei miei lunghissimi anni di attività boccettistica vi posso garantire che di giocatori ne ho visto a iosa, dalle buche agli internazionali, chi forte a bocciare chi ad accostare o a entrambi, insomma su tutto il biliardo, e anche se ognuno di noi ha le sue idee fare dei confronti non è mai facile e più andiamo a paragonare giocatori di una volta con quelli di adesso più è difficile, come paragonare nel ciclismo Coppi o Merckx con strade biciclette e tutto il resto molto diverso, oppure Pelè o Maradona, ma restando nel nostro fantastico gioco, mi associo a Maurizio, negli ultimi 30 anni Poldo è stato il giocatore con più regolarità, un millimetro sotto Minoccheri, questo è il mio modo di vedere di tutti gli anni trascorsi al loro fianco nelle gare.

  10. Casinò di San Pellegrino, chiuso da anni, decisero di fare una Nazionale a coppie. Io con il mio caro e compianto socio Forloni decidemmo di partecipare. Arrivammo 5°, per me 2° Cat. grandissimo risultato e belli a prestazione. Ma la cosa che mi piacque di più fu il piacere di incontrare il grande Poldo Molduzzi che con il bravissimo Casadei vinsero la Gara…
    Per noi, modestissima coppia di Varese, fu comunque un grande risultato, una grande prestazione e il piacere di essere stati finalisti tra quelle otto coppie di altissimo livello. Ma Poldo che in quella partita boccio di braccio anziché di striscio fece 10 tutti i tiri….
    Insuperabile Campione….

    1. Caro Mario, quella che hai nominato è stata l’ultima gara nazionale organizzata e si intitolava ” Super Coppia “, io e Russo Claudio arrivammo a giocarci la semifinale contro Pomati e Novelli, per poi incontrare eventualmente in finale Molduzzi – Casadei , stavamo giocando come un orologio svizzero…Molduzzi e Casadei erano già qualificati x la finale ed erano li a guardare, in vantaggio nettamente su Pomati e Novelli, quando improvvisamente mi si è bloccato il ginocchio sx, non riuscendo più a stare in piedi, dovendo cosi dare forfait , lasciando il pass a loro, poi si sa come è finita…mi è spiaciuto moltissimo in primis per Russo, e poi per non aver avuto la possibilità di confrontarmi con questo immenso campione !!

  11. Ciao, seguo da poco il tuo blog che per chi come me è cresciuto a pane e bar è una manna! Fino agli inizi del 2000 nei bar si giocava a carte e a biliardo, io non vedevo l’ora di trovare qualcuno che volesse giocare con me, anche se i carabinieri di paese non ne volevano sapere di fare giocare un minorenne e mi costringevano tutte le volte a sospendere le partite. Ho visto giocare Molduzzi in tante occasioni, in quei venerdì e sabati sera con delle nebbie che si tagliavano col coltello in inverno a Imola e in romagna. Posso chiedere a lui e a tutti voi chi potrebbe essere il suo erede, benché sia ancora assolutamente un Dio del panno? Sarebbe troppo facile dire Iuri Minoccheri, ma il mio preferito è Ricci. Un caro saluto a tutti, Marco

    1. Ciao Marco, grazie per il tuo intervento. Molduzzi se crede ti risponderà. La mia opinione è che Minoccheri sia il numero 1 ma che sia stato raggiunto, e forse superato, da Ricci. Ma altri sono molto vicini. Penso ad esempio a Corradini, fenomenale con e senza buche.

  12. A volte conoscete mangiabirilli(Sergio lizzi) da Ferrara. Ke mi sapete di. Ciao a tutti da un Emiliano ke da 40 anni è in Toscana purtroppo

    1. Ciao. Mangiabirilli gioca ancora al Leon d’Oro Molinella. Ho già scritto qualcosa su di lui nel blog ma ci tornerò. Grazie.

  13. Io credo che nella mia storia biliardistica la differenza la ha fatta la costanza e la voglia di competizione, bravi ce ne sono tanti….ma penso che nelle boccette ce ne sono stati anche dei migliori di me (e anche ora ) ma la differenza e nelle vittorie….. per me la voglia di vincere non si è mai esaurita e ancora è così…..vedo che in tanti anni uno solo la ha come me ed è Enrico Rosa e di sicuro non finirà mai. Comunque è certo che Ricci sia il più dotato ma con quei mezzi e la mia voglia non ce ne sarebbe per gli altri … (Mio pensiero).

    1. Sì penso tu abbia ragione. Rosa è un altro con un grande carattere. Ricci è il più dotato e forse potrebbe dominare di più ma a me piace anche il suo modo di giocare con pochi calcoli. Non specula mai e per questo lo criticano a volte, ma ama lo spettacolo. In lui c’è qualcosa di De Cet e di Andruccioli secondo me.

  14. Certamente spettacolare Daniele……però un vero conoscitore del gioco delle boccette sa…….il bel tiro è bello ed è più coinvolgente da parte del pubblico….ma il punto preso a giri ,magari di tre sponde è senz’altro meno spettacolare ma la difficoltà è massima !! E di sicuro in lui c’è il dna del gioco di Marco Merloni.

  15. Scusate se mi intrometto sono un ex giocatore di Reggio Emilia e negli anni ottanta ho avuto il piacere di vedere giocare Poldo nel nostro campionato. Che dire era uno spettacolo, speravi che le partite non finissero mai. C’erano altri campioni ma lui aveva un qualcosa in più. Bei ricordi. Scusate l’intromissione

  16. Ciao a tutti. Son di Bergamo e la gara che venne svolta al casinò di San Pellegrino fu organizzata da mio papà, Pietro Carrara, che ci ha lasciato qualche giorno fa (11 marzo). Proprietario anche del bar più “titolato” di bergamo (il centro bar) almeno fino alla fine degli anni ‘80. Mi “innamorai” del gioco del biliardo guardando un ragazzo poco più grande di me, Leone Pagani. Avrebbe potuto raccogliere di più ma probabilmente aveva un carattere debole e forse era troppo narcisista. Luca Molduzzi l’ho visto giocare solo in un paio di circostanze, quello che mi ha colpì fu la sua naturale predisposizione al gioco, un danzatore del biliardo.

  17. Vorrei dare un mio parere riguardo al grande Poldo , io sono dentro al mondo Del biliardo da circa 40 anni , da ragazzino in Romagna il più forte era Cico , noi di Cesena seguivamo con interesse le sue prestazioni , ma verso la fine degli anni 80 venne fuori un ragazzino di Ravenna che gli strappò il testimone , Poldo era inavvicinabile , ultimo periodo coi biliardo con le buche ( marziano ) e iniziò biliardi internazionali ( mostruoso ) era di un’altra categoria , Poi coi punti doppi venne superato da Juri , ( che considero il Pelé di questo gioco ) . Concludendo , Poldo si è ritagliato una fascia di tempo ( come Cico prima e juri dopo ) che rimarrà nella storia come uno dei i più grandi . Mi scuso se non ho menzionato tanti altri giocatori prima di grande valore e Ricci e Corradini che sono il presente e l’immediato futuro .
    Un grande abbraccio Poldo , è un piacere giocare conto te , ed è un onore conoscerti….

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