Il tiro non va bene? Lo rifaccio uguale

Ed ecco un altro articolo non mio, racconta un aneddoto gustosissimo che si riferisce a un giocatore cesenate, Alberto Sbrighi detto Pulo.

Non so perché ma stasera mi è tornato alla mente un giocatore di biliardo che non è né famoso né conosciuto al grande palcoscenico, ma che per me è stato colui che mi ha fatto appassionare alle boccette e, se oggi ho raggiunto qualche obiettivo, lo devo fondamentale a lui e cioè il signor Sbrighi Alberto, detto e conosciuto nel cesenate col soprannome di Pulo. È già due anni che in quel di Martorano, locale che fin dal 1970 (forse anche prima) possiede una sala biliardi, si svolge un memorial in suo onore, visto che ci ha lasciato qualche anno fa, con giocatori provenienti da molte regioni.

Finalisti al Memorial Pulo e Barbir

Come detto precedentemente non è conosciuto al grande pubblico ma sicuramente era un globetrotter del panno verde, un esibizionista, uno che cercava il tiro spettacolare anche se il gioco diceva il contrario. È stato l’unico giocatore dal quale abbia visto il replay di un tiro, precisamente realizzato nel campionato a squadre che disputavamo nel1982, mi ricordo l’anno perché avevo il cinquantino come moto, noi ragazzi venivamo trasportati in auto dai più grandi, e Sbrighi era uno di questi.

Trasferta in quel di Borgo Paglia, due biliardi, sala piccola e piena di fumo e puzza di sigarette come deodorante, primo singolo Pulo contro un certo Mordenti (se ben ricordo). Sui 50 pari (credo si arrivasse ai 75) il pallino, dopo essere finito in buca, viene messo nella bolletta centrale alta, il punto è di Mordenti. Il buon Sbrighi pensa, relativamente poco visto l’indole da attaccante, e ad alta voce dice in dialetto: “Mo sei, a tir e sfaz”. Tradotto in italiano: Ma sì, tiro lo sfaccio. Pulo si posiziona con il corpo vicino alla buca inferiore di destra, alza il braccio e con il classico saltello della sua biglia, colpisce il pallino e realizza filotto di prima mentre la boccetta si blocca praticamente subito.

Altri finalisti al Memorial

Sia noi che i giocatori locali, affascinati dall’esecuzione e dalla difficoltà del tiro, applaudiamo il nostro beniamino, che, visibilmente contento, gradisce e ringrazia mentre si appresta a raccogliere i tre ometti caduti per rimetterli nella loro sede. A questo punto però l’avversario esclama “Tiro non valido, hai mosso una biglia”, il buon Pulo replica “Impossibile, la più vicina è a 20 centimetri”, e in effetti così era.

I due avversari (sempre in maniera del tutto garbata ed educata) discutono per circa 5 minuti, anche perché noi non avevamo visto nulla e l’arbitro era dalla parte opposta, dopo di che il mitico Pulo, stanco di discutere, rimette le biglie nell’esatta posizione (facilitato dal pallino in bolletta centrale), si riposiziona nello stesso posto e, guardando l’avversario, gli dice: “Adesso ti faccio rivedere il tiro, poi mi dici come avrei  fatto a muovere la biglia”. Sfaccio del pallino e filotto. Tiro identico a quello precedente. Pulo si gira verso Mordenti e gli dice ad alta voce con uno sguardo beffardo e ironico: “Te vest c’aveva rason me!?!?!?”. Tradotto in italiano: Hai visto che avevo ragione io?!?!? 

Una delle scene più belle che abbia visto nel gioco delle boccette, naturalmente condita da applausi scroscianti sia da parte nostra che del pubblico indigeno. Un piccolo ricordo di una persona a me molto cara e alla quale ero molto affezionato, grande Pulo.

Giampaolo Gardini

9 risposte a “Il tiro non va bene? Lo rifaccio uguale”

      1. Ciao Pier, mi il nome non me lo ricordo, so che lo chiamavano Gigi, non so se fosse un soprannome, di sicuro giocava a borgo paglia e a Ponte abbadesse.

        1. Grazie Giampaolo,sono sicuro che abitava a Borgo Paglia ma non so se lo chiamavano Gigi.
          Se riesco a venire a Cervia(sarà dura),siccome aveva dei parenti che hanno un bagno chiedo informazioni.Ciaoooooo

  1. Morenti Enzo detto Gigi…. Faceva il camionista e abitava a 100metri dal bar di borgo paglia…. Purtroppo ci ha lasciato un pò di anni fa…

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