L’omaggio al vecchio grande campione

Il vecchio campione ha quasi 90 anni, ma è ancora in pista. I suoi gesti classici sono unici, splendidi, inconfondibili. In tribuna, il nuovo campione non si perde un tiro, osserva ammirato, direi perfino estasiato. Una scena che rimarrà per sempre impressa nella mia mente.

Una foto storica di Giancarlo Mignani

Avevo chiesto a Fabio Corradini se partecipava alla gara Uisp a coppie di Imola. “Sì – mi aveva risposto – gioco con mio padre”. “Allora vengo a vedervi” gli avevo detto. Ma quando sono arrivato alla Bocciofila ho sentito un tipo che diceva a un altro: “Hai visto quel vecchietto?”. Così, incuriosito, ho buttato anch’io gli occhi verso uno dei due biliardi centrali.

Ho appena fatto un intervento di cataratta, in attesa del secondo intervento giro con occhiali da sole e la vista deve ancora assestarsi, ma al primo lancio di boccetta non ho avuto più dubbi: “quel vecchietto” era lui, il grande Giancarlo Mignani, di cui ho già parlato nel blog. L’unica cosa che gli manca ora è il suo mitico ciuffo.  Quanto a Corradini era in tribuna, in prima fila, davanti al biliardo a guardarlo giocare.

Ho solo un grande rammarico: non aver avuto la prontezza di fare una foto. Mignani ha 89 anni, quando boccia i birilli cadono decisamente con meno frequenza rispetto a un tempo, ma lo stile, la classe, i gesti sono rimasti immutati. Quel suo modo unico di effettuare le giocate, tutte rigorosamente di braccio, è entrato per sempre nell’album delle mie gare giovanili, quando lui vinceva titoli italiani e io avevo la fortuna di poter partecipare, senza grande gloria, alle stesse competizioni. Per dirla con le parole dell’amico Luca Casadei, era l’album delle mie figurine.

Sapevo che Mignani gioca ancora, nel Due Torri, ma non mi aspettavo certo di vederlo in gara a Imola, tra l’altro in un torrido sabato pomeriggio, non sufficientemente mitigato dai condizionatori della sala. Ovviamente non mi sono perso un tiro. Poi, quando Mignani si è avvicinato a Corradini e hanno scambiato poche parole, sono rimasto in disparte per non rovinare quella che, perdonatemi se esagero, definirei la “sacralità biliardistica” del momento. Il nuovo campione che si congratula con l’anziano fuoriclasse, i complimenti sinceri, l’ammirazione evidente.

Alla fine, quando Mignani si è avviato all’uscita, qualcuno l’ha ringraziato salutandolo per nome. Lui se n’è andato in punta di piedi, come ha sempre fatto e come faceva anche quando era uno dei più forti giocatori italiani. Io conservo di quel pomeriggio le parole di Fabio Corradini: “Che eleganza. Uno spettacolo incantevole. Giocatori così non ne esistono più”. E se lo dice lui, non sarò certo io a contraddirlo.

8 risposte a “L’omaggio al vecchio grande campione”

  1. Quando si parla di Mignani, bisogna inchinarsi davanti al gran campione di biliardo ma anche alla grande umiltà e signorilità della persona. Vederlo giocare a biliardo, vedere le sue impostazioni di gioco, è come andare all’università del biliardo, ed anche adesso che ha perso lo smalto in conseguenza dell’età, è sempre istruttivo ed uno spettacolo da non perdere. Io, poi mi ritengo privilegiato per il fatto che sono stato per ben due anni suo compagno di squadra, nella mitica Coop Anzola nei favolosi anni ’70, ed essendo ancora un ragazzino, per il fatto che avevo solo 17 anni,
    e quindi ne parlo con particolare fervore, perché oltre la fortuna di osservarlo a giocare, mi ha permesso di fare formazione e crescere biliardiscamente anche con i suoi consigli. FUORICLASSE come giocatore ma anche come persona.

    1. Hai scritto con un cuore palpitante!
      Non ho avuto la possibilità di essere presente ma le tue parole mi hanno fatta essere lì a godere la magia!
      Grazieeeee

  2. Ciao Maurizio, vidi da ragazzino giocare Mignani e da allora mi appassionai al biliardo…rivedo incontri di biliardo dal 2017(web) e ritorno ad appassionarmi vedendo gli incontri di Corradini,al quale auguro di “limitarsi” alla sola sua “normalita’”perche’ desidero vederlo sempre primeggiare, per la lettura che sa offrire di questo “gioco”.P.S. Cerca di ritrovare al piu’ presto la vista…visto il piacere nel leggerti. Saluti

  3. Complimenti a Maurizio per il suo impulso di voler rendere questo omaggio al grande campione. Io sono un patacca qualsiasi che però ha avuto il privilegio di giocare in squadra con lui lo scorso anno. Volevo solo aggiungere che c’è stata la serata in cui ha scatenato la standing ovation facendo nerone a 68, la serata in cui è mancato il filotto ma mai la serata in cui sia mancata la sua correttezza esemplare nei confronti di avversari, compagni di squadra e pubblico. veramente una grande persona!

  4. Grazie Maurizio per le belle storie di biliardo che racconti, specialmente in questo caso dove il Campione è una persona di quasi 90 anni che ancora si mantiene in forma divertendosi a giocare appassionatamente a biliardo. Mignani “Ciuffettino” come quasi 50 anni fa veniva soprannominato nell’ambiente, per via del ciuffetto di capellli che portava, è stato un gran bel giocatore, elegante, fortissimo e corretto che ho avuto modo di ammirare in alcune occasioni nelle finali a squadre che all’epoca si giocavano al palazzetto Piazza Azzarita. Continua così “Ciuffettino”, ti auguro di giocare almeno fino ai 100 anni, ed io farò di tutto per imitarti e volentieri anche superarti (sbummm).

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