Valentino da Gran Prix

Valentino Cristofori ha vinto la seconda prova del Gran Prix Biliardo Match all’Olimpico Spilamberto. Ha sconfitto in finale Gianni Lugli, mentre in semifinale si erano fermati Angelo Corbetta e Moris Borselli.

La premiazione di Valentino Cristofori (Foto tratta da Fibis Romagna)

Biliardo Match è storia delle boccette. È bello vedere la gara tornare nel calendario nazionale e in una nuova sede come quella dell’Olimpico di Spilamberto. Non ho visto quasi nulla, dunque non mi lancerò in commenti particolari, ma una cosa la dico subito: mi fa molto piacere che a vincere la gara sia stato Valentino Cristofori.

Valentino (come del resto Lugli) non è soltanto uno dei più forti giocatori italiani, è anche e soprattutto un ragazzo che mi piace per il modo di, come posso dire… per come sta dietro al biliardo. Esemplare per comportamento e correttezza. Poi, ovviamente, ci sono le sue indiscutibili doti tecniche. Prima di tutto la precisione nell’accosto e la continuità nella bocciata di acchito, a cui peraltro mi sembra stia sempre più affiancando sprazzi decisivi nel gioco di attacco.

Gianni Lugli (Foto Catellani)

Gianni Lugli è un altro giocatore che mi fermo sempre volentieri a guardare, per motivi molto simili dal punto di vista del comportamento, ma anche per le qualità tecniche. Sono decisamente ammirato, in particolare, dal suo gioco di effetto (l’unico paragonabile a lui in questo fondamentale è Franchini, che però da qualche tempo non si vede in circolazione). A volte mi chiedo perché, a biliardo libero, Lugli scelga di accostare con un tre/quattro sponde di effetto. Poi vedo la boccetta fermarsi perfettamente incollata al pallino blu e ho la risposta alla mia domanda.

Angelo Corbetta (Foto tratta da Fibis Romagna)
Moris Borselli (Foto tratta da Fibis Romagna)

Per quanto riguarda la classifica del Gran Prix, Angelo Corbetta guida dopo due prove, in virtù anche del secondo posto all’Altini.

Ora qualche considerazione del tutto personale (quindi vi consiglio di leggere solo se avete parecchio tempo da perdere).

Quest’anno ho deciso di partecipare alle gare Open raggiungibili senza fare troppi chilometri dalla mia Imola. È stata una decisione davvero felice. Ovviamente non ho grandi pretese. Sono passati da un pezzo i tempi in cui anch’io ero un prima categoria (e comunque al Biliardo Match al massimo ho vinto 5 partite in una edizione e ce ne volevano altre per andare in finale). Mi interessa solo verificare quanto sono in grado di contrastare i prima categoria attuali e finora i riscontri sono positivi. Come si dice: “tengo il pesce”. Ma soprattutto mi diverto un sacco, dalla prima all’ultima palla. Gioco con una leggerezza e una serenità quasi sconosciute. Senza nessun assillo per quanto riguarda il risultato.

Nello scorso weekend avevo problemi familiari per cui avrei rinunciato, ma sono stato sorteggiato alle Caserme Rosse, quindi a mezzora da casa, per cui sono andato. Purtroppo c’è stato un momento di nervosismo che non c’entrava nulla con la mia partita, dovuto al protagonismo non richiesto di qualcuno che non aveva capito nulla di quello che stava succedendo (del resto non stava succedendo proprio niente) ma si è sentito in dovere di intervenire. Così per qualche istante la mia serenità è svanita. Meglio stendere un velo pietoso, i pochi presenti si saranno fatti un’idea. Su una cosa però non transigo: non accetto da nessuno il minimo rilievo sulla mia correttezza e sportività. La mia (tra mille virgolette) “carriera biliardistica” è totalmente priva di discussioni, sia con gli arbitri, sia con gli avversari, e continuerà a essere tale per il tempo che mi rimane da giocare.

2 risposte a “Valentino da Gran Prix”

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