Iuri Minoccheri ha vinto il Memorial Altini, superando in finale Giuseppe Peruchetti. In semifinale erano stati eliminati Mario Pasinelli e Alessandro Nadery. Importante novità la diretta Youtube curata da Alessandro Cavazza e Valerio Alvisi, che ha permesso agli appassionati di assistere alle fasi finali della gara.
Nel biliardo, come in tutti gli sport, ci sono i campioni e i fuoriclasse. I campioni sono pochi, i fuoriclasse ancora meno, non arrivano alle dita di una mano e Iuri Minoccheri fa parte di questa categoria.
I fuoriclasse li riconosci da pochi, importanti dettagli. Spesso vincono anche quando non sono nella migliore giornata, ovvero quando non giocano ai loro livelli abituali. Un altro aspetto fondamentale è l’istinto del killer. Dategli una possibilità, ai fuoriclasse, e loro vi azzannano. Poi, molto gentilmente, vi stringono la mano. Come Minoccheri ha fatto domenica 9 ottobre, con il calcio-schiaffo da 12 punti che ha chiuso la finale del Memorial Altini. Dopo che un ottimo Peruchetti, che merita i complimenti per come ha giocato non soltanto l’ultima partita della gara, aveva condotto a lungo, dando l’impressione anche di poter dominare il match.
C’è stata una partita, nel pomeriggio di domenica, che ha attirato la mia attenzione: quella tra Daniel Destino e Simone Rinaldi. Due ragazzi che sono già il presente, ma anche e soprattutto il futuro delle boccette.
Bello vederli affrontarsi in un match di alto livello. Destino stava dominando, poi ha commesso una leggerezza, di quelle che a volte fanno ancora parte del suo repertorio (le eliminerà presto, ci scommetto) e ha rischiato di perdere una partita già vinta. Mi impressiona moltissimo come in pochissimo tempo, lui che viene dalle buche dove è uno dei più forti, è stato in grado di assimilare il gioco e i meccanismi necessari per primeggiare anche nei cosiddetti biliardoni. In questo lo vedo al momento secondo solo a Fabio Corradini (a proposito dei fuoriclasse, uno che ci manca moltissimo e speriamo di rivederlo presto anche in Fibis).
Infine una nota positiva anche per la mia città, Imola. Finalmente ho rivisto nelle fasi finali di una gara nazionale un giocatore che quest’anno mi pare abbia deciso di impegnarsi e ripresentarsi ad alti livelli: Cristian “Bio” Galassi. Peccato per il guaio che gli è capitato nella partita persa con Nadery, se ho visto bene una piccola sbucciatura al dito, che lo ha condizionato in maniera molto pesante.
Minoccheri sublima il gioco delle boccette ad Arte. Per l’artista quelli che per altri sono sgraditi vincoli che limitano proprie possibilità, diventano mezzi espressivi completamente assimilitati e al servizio della propria creatività. Così è per lo scrittore con il lessico e la grammatica, o per il pittore con le regole della prospettiva, o per il musicista con le regole dell’armonia. L’artista ha una padronanza naturale dei confini della sua Arte, sapendo anche quando e come può andare oltre questi confini. Ho l’ardire di sostenere che questo valga anche per Minoccheri e il biliardo. Regole di geometria e dinamica definiscono il suo straordinario arsenale di colpi a cui non manca niente (l’unica giocata che non fa mai è il tiro ad effetto su sponda sinistra, ma la perfezione totale evidentemente non esiste neanche per lui) e al quale attinge con creatività e totale naturalezza. Suggestioni personali da tifoso e non da tecnico, che in quanto tali potrebbero suonare esagerati o non condivisibili.