Oltre a De Cet, un altro grande giocatore ci ha lasciato quasi improvvisamente pochi giorni fa. Si tratta di Agostino Atti, campione italiano a coppie negli anni 75-76 e 78-79, sempre al fianco del mitico Piazzi. Spero di trovare al più presto almeno una sua foto.
Circa un anno fa, in questa mia decisamente modesta seconda vita biliardistica, sono andato a giocare in campionato (serie C) al Leon d’Oro Molinella. Atti era lì, in prima fila tra il pubblico, e l’ho trovato in forma smagliante. Mi è venuto immediatamente l’impulso di salutarlo, ma lui non mi ha immediatamente inquadrato. “Ci conosciamo?” mi ha chiesto. Gli ho risposto di sì, che ci eravamo anche affrontati sul panno verde tanti anni prima, ma che era normale che lui non si ricordasse di me: io nelle gare nazionali al massimo mi piazzavo, mentre lui ogni tanto le vinceva.
Poi, lo confesso, ho pensato quello che tanti giocatori di biliardo si sono detti più volte, e cioè che qualche grande gara l’avrei vinta anch’io, se avessi fatto la coppia con un fenomeno come Piazzi “Il Professore”, probabilmente il giocatore con la testa più “vincente” che abbia mai visto sul panno verde. Ma ora, a mente fredda, devo riconoscere che la realtà è un’altra. Prima di tutto perché Atti è stato a sua volta un eccellente giocatore, ma soprattutto perché lui era la “spalla” perfetta per un campione, un leader nato come Piazzi.
Di Peter Fleming si diceva che era il tennista più bravo di tutti nello scegliere…il compagno di doppio, ovvero John McEnroe. Ma siamo così sicuri che l’estroso e piuttosto isterico mancino avrebbe vinto 50 tornei, tra cui sette del Grande Slam, se avesse giocato al fianco di un altro giocatore, magari molto più forte di Fleming? E poi ne butto lì un’altra: Totò sarebbe stato Totò senza Peppino?
Io dico che è questione di chimica. Se penso al biliardo, l’unica coppia che mi viene in mente al volo, capace di vincere e durare nel tempo, formata da due fuoriclasse anche presi singolarmente, è Fava-Trebbi. Piazzi-Atti invece era perfetta perché aveva un leader straordinario, ma anche una “spalla” capace di assecondarlo alla perfezione.
Ecco perché, a mio modestissimo avviso, se fossimo nel mondo del cinema, l’Academy non avrebbe avuto alcun dubbio e avrebbe assegnato ad Agostino Atti l’Oscar alla carriera. Come “Miglior attore non protagonista”.
Credo tu abbia centrato in pieno chi era Agostino Atti, oltre a quanto detto lui era la parte “leggera” della coppia, cioè colui che scherzava e stemperava le emozioni. Un abbraccio personale da parte mia.
Beh, tu li hai conosciuti entrambi molto bene. Naturalmente dovrò scrivere qualcosa prima o poi anche sul Professore. Anzi, avrebbe meritato di essere citato fin da subito in questo blog. Ma come sai procedo a strappi e ispirazioni improvvise. Del resto è così che mi diverto. Grazie sempre del tuo preziosissimo contributo.
1984 Mira (VE). Campionato italiano di 2 categoria, il primo campionato a cui partecipavo. Gioco le prime due partite e vinco bocciando molto bene. Mi siedo in tribuna e aspetto. Un signore in fianco a me si complimenta, lo ringrazio e gli rispondo che la terza partita era dura, avevo visto giocare il mio avversario ed era molto bravo. Lui mi dice :”Ma va tranquillo. Tanto qui chi vince non lo sa, ha un numero sulla schiena. Gioca come sai.” Gli sorrido, mi alzo e lo saluto cordialmente. “Grazie mi chiamo Pino è stato un piacere. ” Lui mi risponde “Anche per me, piacere.. Atti.” A quel punto mi ricordo del Campionato italiano a coppie in Alessandria di circa 10 anni prima. Avevo 15 anni e passai 2 giorni in tribuna a guardare estasiato la “ballerina” e quel puntista piccolo di statura. Vinsero loro, naturalmente. Un incontro bellissimo. Inutile dire che vinsi anch’io quel giorno. Come potevo perdere dopo una tale iniezione di saggezza biliardistica. Un grande.
Grazie Pino, una splendida testimonianza. Ne attendo altre!
Ti vorrei ricordare anche Deri e Casanova di San Giovanni in Persiceto g
Ti ringrazio. Ma come ho già detto più volte non sono in grado di scrivere articoli su giocatori che ho conosciuto poco come Deri, me lo ricordo molto forte ma farei fatica ad aggiungere altro e non credo di avere foto sue. O come Casanova che ora mi sfugge. Il blog è aperto. Scrivete voi, mandatemi foto. Io pubblico tutto volentieri.