Mignani, stile, classe e umiltà

Quando l’ho visto, decisamente più mingherlino e senza il suo caratteristico ciuffo, non l’ho riconosciuto. O meglio, non avrei certo detto che era lui, Giancarlo Mignani, se non l’avessi saputo prima. Ma è bastato un tiro, il primo lancio di palla, quel movimento inconfondibile: lo stile che diventa classe, il gesto caratteristico di ogni campione. Sì, era Mignani. È Mignani. Gioca ancora. A 89 anni.

Alessandro Gardini non penso se la prenderà se copincollo qui il suo post su Facebook, a commento di un video che trovate anche nella mia pagina personale e in quella di Storie di biliardo.

Bologna, campionato provinciale di boccette. Secondo spareggio per aggiudicarsi l’accesso all’Arena… (il famoso Centro Civico di Corticella). Al bar Pontelungo, categoria 2 Torri, basta il 3 a 3 per passare il turno. Il primo punto dei 3 arriva dal quel Signore là in fondo, magro, esile, composto e sempre elegante! Che, oltretutto, la chiude in un bel modo! Ha 89 anni, c’è chi lo chiama “il Nonno”, chi “Migno”… Si chiama Mignani! Chapeau!

In questa foto Mignani è il primo a destra

Ognuno di noi ha i propri meccanismi mentali che collegano luoghi, fatti, persone. Io, se penso a Giancarlo Mignani, un attimo dopo mi vengono in mente Bruno Tassi e Giorgio Piazzi. È come se nella mia mente fosse una sorta di trinità del biliardo, un unicum in tre persone, tre straordinari giocatori. Molto diversi tra loro. Tassi sanguigno e guascone, Piazzi sornione e calcolatore, Mignani, beh Mignani me lo ricordo anche per la sua compostezza e direi perfino umiltà. Eppure stiamo parlando anche nel suo caso di un grandissimo: due volte campione italiano individuale in un periodo storico in cui gli scudetti tricolori non venivano distribuiti con la generosità attuale.

Qui Mignani è il secondo da destra in piedi

Ora io non posso dilungarmi troppo, perché il ricordo che ho di Mignani è decisamente datato. Risale agli anni a cavallo del 1980, io poco più che ventenne, lui già ben oltre i 40. Ovviamente, come capita ai ventenni, mi sembrava già vecchio, ma non mi sfuggivano certo le sue straordinarie capacità sul panno verde. Lascio quindi la parola a un altro mio contatto su Facebook, Maurizio Fiocco Fiorini, che ha condiviso un video che trovate nella bacheca di Storie di Biliardo.

Spesso mi metto sul divano e do un’occhiata alle partite trasmesse dai vari bar e federazioni (un grazie a chi fa le dirette) e magari rimango estasiato dal marziano Corradini, o da altri ottimi giocatori, ma ieri sera nella diretta del Pontelungo mi sono emozionato. Sul primo biliardo a giocare c’era MIGNO!!! Si proprio Mignanim che non so quanti anni abbia ma ha ancora la innata passione per il SUO BILIARDO. Stessa ed unica bocciata nel suo stile inconfondibile…il tirare a calcio a giri di braccio…il rispetto per chi gioca accanto aspettando di tirare quando uno boccia (cosa rara di questi tempi purtroppo)…sempre un SIGNORE DEL BILIARDO con la sua educazione e modestia. Ricordo bene quando ero un adolescente innamorato del gioco e a San Giovanni in Persiceto al Bar Moderno giocava a coppia, si a coppia, lui Campione d’Italia a singolo quell’anno, ma per la squadra giocava a coppia in quanto i singoli erano Castelvetri e Deri. E dopo alcuni anni sempre un sorriso e un consiglio, quando noi ragazzi “presuntuosi” pensavamo di essere arrivati e migliori. Ma tu avevi sempre qualcosa da suggerirci. Vorrei arrivare anche solo alla metà della tua passione grandissimo MIGNO e grazie per tutte le belle ore che hai trascorso con noi, per averci concesso di ammirarti sul panno verde in questi anni… STANDING OVATION!!!

Non riconosco l’altro giocatore in questa foto
Questa foto, come le altre, è tratta dall’archivio del Manzoni. Mignani è il terzo da sinistra

Credo non serva aggiungere altro.

5 risposte a “Mignani, stile, classe e umiltà”

  1. Ho avuto la fortuna e l’onore di giocare in squadra con lui quando giocavamo insieme nella mitica e vincente Coop Anzola. Condivido e sottoscrivo pienamente i giudizi espressi su questo grande campione: un fenomeno come come giocatore ed altrettanto come persona, sempre umile e disponibile. Un gigante.

  2. Mignano con la Coop.Anzolaci ha fatto
    Perdere un campionato quasi già vinto
    Al Palasport di. Piazza Azzarita giocavo con il bar Stadio in nostri due singoli erano Tassi e Bondi,vinciamo tre a zero nelle coppie l’ultima partita di coppia è Mimì Monari contro Mignano Coppi mi pare Mignano non molla recupera una partita quasi persa tre a uno Martelli umilia Bondi Tassi perde spareggio Tassi Bondi contro Betty compagno arrivano a trenta disperazione abbiamo perso

    1. Caro Brunelli, detto Pio, devi essere più preciso nell’enunciare i fatti. E’ vero il Bar Stadio vinceva 3 a 0, poi vinse Mignani con Burzi e non Coppi, vinse Martelli da Bondi, e Lambertini vinse da Tassi. Lo spareggio lo vinse Betti e Lambertini da Tassi e Bondi. Fu un vero trionfo, io giocavo nella Coop Anzola e in quella occasione io e Dodi perdemmo malamente dal Duca e Lucchini, a 71 punti, ma alla fine fu una grande festa esaltante.

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