Provate a immaginare una partita di calcio in cui ogni tiro è un gol. La sorpresa, l’emozione, arriva solo le rare volte in cui, per un piccolo errore o per una distrazione, il pallone finisce fuori dallo specchio della porta. Ecco, se devo cercare una similitudine per descriverlo, questo è ciò che ho provato ieri pomeriggio a Faenza, dove per la prima volta sono andato ad assistere di persona a una prova Master. La normalità, a quel livello, è il filotto. L’eccezione, la sorpresa, l’emozione, è la bocciata sbagliata.
A scanso di equivoci devo dirvi subito che i Master sono molto bravi. C’erano tutti i migliori d’Italia in questo periodo, ad eccezione di Fabio Corradini e Francesco Gobetti che probabilmente li raggiungeranno alla prossima occasione. All’ingresso ho incontrato Enrico Rosa. Era raggiante. Lui è sempre sul pezzo, il classico “animale da competizione” e non a caso guida la classifica parziale. Poi ho scambiato due parole con Angelo Corbetta, cui dedicherò presto un articolo, con Richard Galiandro e con Iuri Minoccheri. Quest’ultimo merita un accenno particolare. Impossibilitato a bocciare di cricco, a causa di un problema fisico, è riuscito comunque a raggranellare punti anche dovendo ricorrere alla bocciata di braccio. Non so quanti altri sarebbero in grado di farlo. Non ditelo a nessuno ma per me Iuri resta il numero uno.
Detto ciò torno al discorso iniziale. La normalità è il filotto. Questo ai massimi livelli, ovviamente. Le bocciate eseguite con il cricco sono ormai meccaniche, in apparenza facili per tutti o quasi tutti i Master. E ad un certo punto, mi vergogno quasi a dirlo vista la mia strabordante passione per il panno verde, mi sono perfino annoiato. Proprio così, ero stanco e sono tornato a casa. Solo alcune volte mi è venuta voglia di applaudire, ma è stato dopo mani giocate in accosto con tiri millimetrici, magari a più sponde e di effetto. Oserei dire che anche la maggior parte dei calci di seconda eseguiti alla perfezione mi ha lasciato quasi indifferente, tanta è ormai l’abitudine a quei tiri.
Queste sono le sensazioni che ho provato e ho pensato di condividerle con voi. Del format studiato per le gare Master ho scritto qualcosa su Facebook. Lo trovo, per così dire, “rivedibile”. Scontri diretti che prevedono il pareggio mi lasciano perplesso, così come la distanza ai 50 punti che esaspera certe caratteristiche del gioco. Ma forse sono io che ho una mentalità antiquata, insomma sono troppo nostalgico. Il gioco delle boccette si è evoluto, è diventato più aggressivo, più rapido. Dicono più televisivo. Peccato però che le tivù più importanti e più seguite non se lo filino proprio.
Lo so, sembro Gino Bartali con il suo proverbiale “è tutto da rifare”. Insomma sono solo un vecchio nostalgico da rottamare. La realtà è che sono invidioso: di cricco io faccio un filotto ogni dieci bocciate, l’esatto contrario di Daniele Ricci.
Una partita di calcio dove ogni tiro si trasformasse in gol, annoierebbe dopo meno di mezz’ora, cosa diversa è il filotto, ma alla lunga l’occhio si abituerebbe e abilità farebbe rima con normalità. I nomi che hai fatto sono campioni assoluti, non solo per la bocciata, che, col cricco, si finisce per considerarla scontata, ma per l’abilità di interpretare ogni fase di gioco, trasformare una difficoltà in opportunità. Minoccheri é uno spot per questo sport, Rosa interpreta la partita come Omero raccontava Achille, Corbetta … che dire se non che sono grandi. Poi subentra il “tifo” … per me, Fabio ha qualcosa in più, non so se sugli internazionali sia il più forte (lo é sicuramente in quello tradizionale), ma non credo sia così importante stabilirlo, l’importante è la bellezza del biliardo a questi livelli.
Che dire, hai colto precisamente l’essenza di questo regolamento. Le difficoltà stanno nello sbagliare il meno possibile e in quella componente che da sempre esiste, il culo.
Sulla formula non vale la pena nemmeno parlarne, partite ai 50 con i punti doppi si possono risolvere con 3 tiri, se quella è una partita io sono Einstein.
Raddoppiare i punti di calcio mi sembra eccessivo.
Bisognerebbe premiarli come nelle buche ( 1 punto a birillo )
Tornare all’antico 1 2 3 – 4 = 8
Alternare il campo di bocciata come nel tennis …Destra
…Sinistra
Partite – minimo 60 punti
Non so se tu sia Einstein
( certo che con quella ” relativita’ qualche problemino lo hai dato…😝
Perfettamente d’accordo con te Maurizio!
Se vogliamo veramente salvare questo splendido gioco/sport -dobbiamo andare in pellegrinaggio da Valerio Veronesi, che nelle videointerviste rilasciate a te, e a Massimo Berselli ha indicato le cure x rianimare il nostro biliardo.
Non a caso la sua visione, e il suo carisma sono sempre stati vincenti in tutta la sua vita; – nel lavoro e nelle boccette – qui campionissimo con e senza buche (nonostante gravissimo incidente), e a suo tempo inventore, perlomeno in Emilia Romagna, di quel cricco, che propone a questo punto di limitare/limitare, ed altro… – Ciao! / Stefano
FORSE SIAMO ANCORA INDIETRO AL COSPETTO DELLE VOSTRE TECNICHE DI AVANGUARDIA MA NOI ABBIAMO QUELLO CHE VOI NON POTRETE MAI AVERE…BIGLIARDACCI CON LE BUCHE IN BAR STRACOLMI DI FUMO E ANCHE BRUTTI CEFFI, PUNTATE PESANTI E TIFO DA STADIO AD OGNI GRANDE COLPO. INSOMMA UNA RIEDIZIONE DELLO SPACCONE. TUTTO QUESTO A PALERMO. DOPO SI VA TUTTI INSIEME VINCITORI E VINTI AL RISTORANTE COME FRATELLI E DOMANI DI BUON MATTINO SI RICOMINCIA. CAFFÈ E 500 E PIÙ A PARTITA. DITE LA VERITÀ SIETE UN PO INVIDIOSI? IO SONO NAPOLETANO E CI VADO SPESSISSIMO MA CI VOGLIONO LE PALLE!!!!!!!
Quindi in realtà il titolo sarebbe “ Tu chiamale se vuoi mancate emozioni “ -).
Condivido tutto. Come dicevo ormai diversi anni fa, al gioco dei biliardoni oggi entusiasma di più un difficile accosto ben eseguito che un filotto.
Resta il rammarico ed anche un po’ di invidia….che le cose dette da un ex giornalista ex master hanno seguito e consenso, le stesse cose dette da un ex agronomo, carneade di terza categoria da sempre, non le fuma nessuno, anzi a volte vengono addirittura contestate… -)
dovrebbero andare ai 110 minimo , una secca, ai 50 e’ un videogame come wimbledon a un set , ma dai , x la tv , ma quale tv …
l’italiano deve tornare il vero e unico scudetto , con tutti , gare nazionali con tutti e classifica che porta ai master
lo spezzatino e’ una diminuzio
certe gare storiche le fai anche x partecipare dai 400 a over 500 ai tempi , ogni anno un campione diverso di braccio e striscio ,distrutto in un flash , un evento senza pathos le fanno solo i soliti
Complessità è spettacolarità…saluti a Ivan, Luca, Maurizio e a tutti gli “innamorati” di questo “sport”.
Nuovo Master Corradini 22 su 22 tre gare di fila primo che campione. Le voci di corridoio dicono che rinuncerà in quanto, causa regolamento, poi non riuscirebbe a giocare in campionato nelle buche. Spero ce siano solo voci.
Perfettamente d’accordo con Andreoli, Casadei e altri.
La bocciata d’acchito, così come è oggi, a questi livelli è noiosa.
E già le partite ai 100 parecchie volte si risolvono con un tiro fortunoso e i punti doppi, figuriamoci ai 50: non ha senso!
Spero che la voce su Corradini non sia vera: sarebbe una vergogna per la Fibis non averlo tra i Master per un cavillo del regolamento.
E’ già stata una vergogna non aver trasmesso la finale ieri…
Ciao
Sono d’accordo con Roberto che la bocciata d’acchito nei boccioni è diventata noiosa . la bocciata non è ormai un tiro che può suscitare emozioni come quello che è accaduto ieri pomeriggio ai campionati Nazionali a 5 giocatori UISP.
Nella precisione mi riferisco all’incontro tra la coppia tra Sasso Marconi e BIG STAR derby bolognese. Il cinno del BIG STAR, non ricordo il nome, contro Tombo e Fava 5 pallini, bocciata di braccio, se non erro 50 o 48. Tutto il palazzetto, di San Lazzaro, gremito , due minuti di applausi al 4 pieno di fila. Applausi fatti anche in coro dagli avversari. Se si vuole parlare di emozioni…
Il “vino del Big Star” era ed è Masi del San Vito !!!
Hai perfettamente ragione, una volta quando facevi filotto il pubblico applaudiva, urlava, incitava…se poi ne facevi 2/3/4 filati, era un apoteosi e nei bar se ne parlava per giorni. Adesso fai filotto e spesso non si sente nulla, silenzio, solo a volte un impercettibile “vai/dai”. Io sono una persona “datata” e in gioventù ho giocato più finali a squadre al Palasport di piazza Azzarita a Bologna e in confronto ad allora, le finali di oggi al palazzo di Cervia sembrano (con rispetto) delle veglie funebri, per non parlare poi del tifo nei bar durante le partite di campionato del venerdì sera, letteralmente indimenticabile
Sarà anche noiosa la bocciata di cricco ma altri giocatori hanno provato a cimentarsi ma i risultati non sono come quelli di Corradini perché se fai solo filotto e conti pochi pallini hai il bel da bocciare
Ciao, sono in parte d’accordo con te Ivan Corradini a parte fa storia a se bocciare di cricco è molto ma molto più semplice e fare filotto che di braccio.tu prendi i giocatori bravi di prima categoria delle buche e li metti sui biliardoni dopo qualche gara di adattamento li vedi quasi tutti nelle fasi finali. Questo capita meno spesso con il viceversa a parte qualche eccezione sporadica. Questo perché bocciare di braccio o di striscio sui biliardi con le buche con le regole uisp è molto ma molto più complicato e fare filotto soprattutto sui biliardo nuovo devi avere un bel bacio altrimenti fai sempre zero o al massimo abbatti un o due birilli bianchi al massimo
Hai colto nel segno, il filotto, quella fila centrale col rosso in mezzo che quando veniva abbattuta faceva alzare dalla sedia il tifoso spettatore e quasi contestualmente un boato ti riempiva le orecchie e anche il cuore. Il filotto era l’essenza del biliardo, oggi è diventato quasi un intruso, sottovalutato e quando si acchitta(?) pallino facendo poi filotto, vedi tanti lamentarsi perchè non sono venuti giù i 10 e questo perchè oramai il filotto è diventato quasi senza importanza, così come gli 8 di colore. Oggi il filotto e gli 8 di colore non sono più considerati, a differenza dei decenni passati dove erano i più ambiti dai giocatori. Senza dubbio i tempi sono cambiati, così come i regolamenti che di volta in volta si sono susseguiti senza però, a parere personale, azzeccare il giusto. D’accordo in linea di massima col grande Valerio Veronesi per eliminare il cricco, oppure rivalutare la bocciata di braccio, insieme ad altre modifiche all’attuale regolamento.