Chiudiamo l’anno con un regalo del collega e amico (nonché giocatore attualmente in pausa) Paolo Zanelli. Si è divertito a fare lo score di una partita di boccette, più o meno come se si trattasse di una partita di basket. Un esperimento che Paolo ci racconta in questa chicca. Chissà che la sua idea non possa avere un seguito nell’ottica di un biliardo che cerca sempre più di darsi una veste sportiva, nonostante le evidenti difficoltà. Con l’occasione vi ringrazio tutti. Siete davvero in tanti a seguire questo blog e non me lo sarei mai immaginato. Buon anno!
Alle prime partite di biliardo cui ho assistito, a metà degli anni ’80 più o meno, nelle sere di campionato, davanti ad ogni tavolo c’era un omino con un foglietto. Segnava il numero dei pallini bocciati, i relativi punti di realizzo e il punteggio progressivo, fino al termine della partita. Una sorta di documento ufficiale che andava poi consegnato al comitato per essere registrato.
L’altra sera, alla Bocciofila di Imola, durante l’incontro tra il Manuel e il Btv Molinella, quando mi hanno visto armato di foglio e penna di fianco al match tra Maurizio Zoffoli e Davide Bongiovanni, hanno pensato proprio questo: “Guarda che non hai scoperto nulla, una volta si faceva sempre…».
Peccato che l’analisi non fosse proprio corretta. Ho fatto una cosa di cui non ho mai sentito parlare prima (anche se qualcuno ci avrà già provato, sicuro): lo score della partita, un po’ come i rilevatori delle statistiche nel basket. E proprio da lì ho preso l’idea, perché di score nel basket ne ho fatti centinaia, per lavoro.
Ho segnato palla per palla, di entrambi, che fosse un accosto, oppure un calcio, o una bocciata di rimessa. So quante mani sono state giocate, quante biglie fatte scorrere dalla prima all’ultima, quante tirate nel modo corretto e quante sbagliate. Ovviamente quanti pallini bocciati e quanti punti realizzati. Un sistema per analizzare meglio la partita e capire dove i due giocatori abbiano dato il meglio e dove si siano nascosti i loro difetti.
Senza voler annoiare troppo con le difficoltà di analisi, vorrei spiegare che, nonostante il lavoro sia stato molto più semplice rispetto ad una partita di basket, grazie alla velocità rallentata, sono sorti altri tipi di problemi. Un esempio per tutti: nella pallacanestro, un passaggio è un passaggio, un tiro è un tiro, e così via. Nel biliardo moderno invece ci sono dei tiri che hanno un doppio scopo, soprattutto quando il gioco si sviluppa sotto il castello. Si può tirare un “due sponde” con l’obiettivo primario di segnare, ma se cade anche qualche ometto, tanto meglio. Se il giocatore segna ma non realizza è un buon tiro? Oppure al contrario, se abbatte dei birilli ma non segna è meglio o peggio? Tutte cose sulle quali riflettere e da migliorare, se qualcuno vorrà provarci. Magari anche per fare la somma algebrica delle varie giocate e ricavarne una valutazione complessiva, proprio come nel basket.
Ho finito, vi lascio ai numeri che ne ho ricavato, anche se la partita non è stata purtroppo tra le più vivaci, ma questo non potevo saperlo prima. Era semplicemente il biliardo più comodo da seguire dalla postazione nella quale mi ero seduto. Se qualcuno vorrà provarci e dare suggerimenti, saranno apprezzati.
Zoffoli – Bongiovanni 103-86
(giocate 19 mani di palle)
Massimo vantaggio Zoffoli: 21-0.
Massimo vantaggio Bongiovanni: 21-39.
Maurizio Zoffoli
Pallini bocciati: 10.
Punti realizzati: 54 (media 5,4).
Bocciate: 2 – 10 – 2 – 8 – 0 – 2 – 2 – 10 – 10 – 8.
Punti ottenuti a colore: 27.
Percentuale punti presi: 52/64 (81%).
Tentativi a calcio: 2/15 (13%, un 4 e un 12).
Bocciate di rimessa: 2/3 (67%, 2+4).
Davide Bongiovanni
Pallini bocciati: 9 (ha vinto “la sponda”).
Punti realizzati: 28 (media 3,1).
Bocciate: 0 – 8 – 2 – 10 – 0 – 0 – 8 – 0 – 0.
Punti ottenuti a colore: 26.
Percentuale punti presi: 51/65 (78%).
Tentativi a calcio: 5/21 (24%, tre 8 e due 4).
Bocciate di rimessa: 0/1.
Se ne ricava che Zoffoli ha bocciato meglio (54-28). Ma è stato anche più preciso in accosto (81% – 78%), pur ricavandone un solo punto in più (27-26). I tentativi a calcio sono quelli che hanno tenuto in partita Bongiovanni (32-16). Le bocciate di rimessa non molto rilevanti: 6-0 per il romagnolo, nonostante Zoffoli abbia chiuso proprio con questa soluzione (un 4 di “venezia” da 99-86).
Paolo Zanelli
Buona idea più dettagliata e precisa rispetto a quello che si faceva quando c’erano i cartellini, animata penso dalla passione di rianimare un biliardo che ormai è paziente terminale, c’è un ma…..il punto lo hai già centrato con la tua disamina, è impossibile definire il peso specifico di una scelta.
Faccio un esempio estremo ma già capitato, un giocatore potrebbe pure scegliere di “bere” 16 punti se questo fosse finalizzato a levare un punto difficilissimo e decisivo per la partita, guardando la statistica questo non si potrebbe evincere.
Per finire penso che anche nel basket i numeri vadano sempre letti con le molle, spesso riescono ad offrire spunti per analisi più approfondite e altrettanto spesso lasciano il tempo che trovano.
Complimenti in quanto da buoni giornalisti, cercate sempre di trovare nuovi spunti di dibattito e confronto.
Grazie, Luca. Hai ragione. Ma è successo anche nel basket: si può sbagliare un libero apposta nel finale per vincere una partita. Può essere paragonato al 16 bevuto per prendere un punto decisivo. (p.z.)
Altre criticità in queste statistiche le trovo nella percentuale dei punti “presi”, mi spiego meglio, come si fa a stabilire che un giocatore sia andato vicino al pallino o abbia messo una palla in ottima posizione tale da mettere in difficoltà l’avversario? Con la prima palla tirata il punto lo prendo sempre, bisogna vedere se la metto in buona posizione. Altra statistica che sarebbe interessante rimarcare sono i punti di “sghetto” o i gatti, come li definiscono nel Riminese. Nel tuo tabellino fai presente che Zoffoli chiude la partita con una “Venezia” da 4 punti, si potrebbe dire uno sghetto da ridere, ma che peso specifico ha nella vittoria della partita? In questo caso incalcolabile, chi può dire che non avrebbe vinto Bongiovanni se Zoffoli non avesse chiuso l’incontro?
Per chiudere io rimarrei sul buon vecchio cartellino che però non esiste più 😃.
Un abbraccio e complimenti per il tuo nuovo incarico.
Innanzitutto grazie per i complimenti. Gli sghetti purtroppo fanno parte del gioco e secondo me non sono catalogabili. Come un tiro da metà campo che ti fa vincere la partita, nelle statistiche viene segnalato solo come tiro da tre realizzato. Secondo me la tua analisi va oltre le statistiche pure, come una partita di basket non può essere letta solo coi numeri.
Succede anche nel basket. Un tiro che prende 5 volte il ferro. Una tabellata. .. Le statistiche sono un compendio importante ma vanno prese per quello che sono. Ci sono tiri e momenti in una partita che hanno un peso specifico enorme e altri meno. Ma voi queste cose le sapete benissimo.
Mi sembra un’idea estremamente interessante il cui vero valore, in quanto statistica, emergerebbe se fosse applicata a un numero elevato di partite dello stesso giocatore, per esempio nell’arco di un intero campionato. In tal caso il peso di singoli tiri verrebbe ridimensionato e verrebbe dato risalto alle vere caratteristiche (e punti deboli) del giocatore (per esempio la sua media punti su centinaia di pallini bocciati su biliardi diversi). Sicuramente alcuni parametri sono soggetti a un’ambiguità già segnalata (il tiro fatto con l’obiettivo primario di segnare, ma che realizza anche dei birilli) e si potrebbe non considerare la prima palla tirata perché il punto lo si prende sempre (lo si potrebbe proprio considerare un procedimento statistico di scarto dei dati distanti dal resto dei dati…), ma rimane un’idea che meriterebbe di essere sviluppata ulteriormente.
Mi chiedo anche se in futuro alcuni dati potessero essere automaticamente raccolti da un ipotetico segnapunti in cui, oltre a inserire il valore numerico dei punti, si potesse anche specificarne la tipologia (limitandola magari a bocciata, colore, rimessa per non complicare troppo le cose).
Grazie. Hai ragione sul numero delle partite che andrebbero analizzate. Io ho semplicemente fatto un esperimento e sono capitato davanti ad una partita molto regolare. Sono quasi sicuro che di fronte ad altri giocatori i numeri sarebbero stati più interessanti. Per quello che riguarda la prima palla, ci ho pensato, ma è pur vero che la tirano entrambi e quindi viene ad annullarsi. Come ha sottolineato Luca, bisognerebbe dare un valore alla qualità della prima palla, ma è anche vero che a volte un accosto troppo preciso può essere preso con la prima palla (o addirittura essere deleterio se c’è un’infilata che produce ometti) e altre volte un punto che sembra più facile si rivela più ostico del previsto