Avrei preferito poter intervistare a quattr’occhi Valerio Veronesi per avere la possibilità di interloquire con lui, ma a causa delle restrizioni legate al Covid non è stato possibile. Grazie alla collaborazione di Alessandro Cavazza abbiamo rimediato facendogli avere alcune domande che avevo preparato. Se amate il biliardo prendetevi un quarto d’ora per ascoltare Valerio, vi assicuro che ne vale la pena.
https://youtu.be/M1Z1lOImtfg
Dunque il messaggio che lancia Valerio Veronesi è chiaro: servono idee, progetti, visione, coraggio, ma il presidente della Camera di Commercio di Bologna è convinto che le boccette abbiano un potenziale inespresso. Veronesi lo ribadisce: se pensiamo che possa servire al movimento, lui c’è, con la sua passione, con il suo passato, ma anche e soprattutto con il suo importante presente e con le sue idee. Interessa? Io non avrei dubbi. Ma, parafrasando il Marchese del Grillo, voi siete voi e io non sono un cazzo.
Mi domando conoscendo Valerio da una vita…lui dice che il biliardo l’ha formato come crescita ma io penso che se sei un fuoriclasse il gioco lo hai dentro di te….lui è diventato numero uno anche nella sua storia quotidiana!! Il suo carattere e le sue espressioni le ha sempre trasmesse a tutti in ogni momento di ogni singola partita facendosi ammirare e amare. CHAPEAU..
Mi sono dimenticato di firmare il commento precedente…Enrico Rosa.
Enrico ciao!
Credo che personaggi come lui dovrebbero essere coinvolti da campioni come te per migliorare continuamente questo magnifico gioco!
La prima cosa che dovreste fare tutti insieme è sedervi ad un tavolo e trovare una soluzione che possa garantire la convivenza delle due specialità, con e senza buche mettendo da parte rivalità ed antipatie nemmeno troppo velate!
Il futuro siete voi dei “senza buche” ma se non aiutate il passaggio da una parte all’altra, rimarrà sempre e solo una utopia!
Grazie Maurizio per questa bella Intervista … e complimenti all’Amico Valerio indiscusso Campione di Boccette ma sopra tutto un Grande Uomo con chiare idee per proiettare il Biliardo Boccette nel Futuro, mi auguro di averlo presto al Tavolo Dirigenziale F.I.Bi.S. per il rilancio di questo Sport da me tanto amato.
Bellissima intervista al mio amico Valerio , detto cose molto giuste ed interessanti per lo sviluppo e il futuro del biliardo, ma per un passaggio ad un gioco diverso o innovativo ci vuole tempo…..io personalmente sarei d’accordo ( ed lo so bene avendo cambiato tanti regolamenti e biliardi) ma il regolamento odierno è per semplificare e facilitare chi si avvicina al gioco…..serve qualcosa di veloce e comprensibile a tutti…. comunque non credo siamo lontani ad una espressione delle boccette quasi perfetta….ma purtroppo gli sbocchi del biliardo sono limitati visto che i giovani preferiscono altro,forse prefiggere un traguardo che possa interessare i ragazzi e una informazione anche televisiva chiara potrebbe essere stimolante. E parete mio deve essere chiamato SPORT a tutti gli effetti…..ogni novizio che si avvicina a uno sport sa che costa tempo e denaro,serve solo farlo diventare allettante.
Grande Luca !
Confermo e sottolineo quanto dici.
Un anno si fece regolamento bocciata a striscio in prima riga l arci bocciata in seconda ricordo bene che gli specialisti almeno nel riminese punto mainardi e altri avevano più difficoltà nel vincere perché magari giocatori bravi nel gioco col pallino in su non arrivavano le gare erano più purificare veronesi ha detto che vorrebbe togliere cricco se invece facciamo bocciata libera in prima anche di la con le bocce più piccole più facile il piffero e magari si scoprono giocatori nuovi ma anche ai master fibis potrebbero trovar curiosità e misurarsi gli e impedito fate una gara sperimentale poi vedete io sono un amatore ma ho visto molti giocatori vincere con ogni regolamento cicognani molduzz ora corradini altri magari che ora sono agevolati non vincerebbe così tanto
Analisi perfetta.
ragazzi ho ascoltato tutto l’intervista qui dobbiamo stare solo tranquilli metterci d’accordo e abbiamo un futuro meraviglioso se queste sono le premesse possiamo ricostruire tutto e portare avanti la nostra passione nel migliore dei modi di chiamare la gente e tornare ai fasti di un tempo sono rimasto estasiato dalle parole e con gente così ragazzi il futuro è bellissimo. ❤️
I tempi sono cambiati ….le situazioni che contribuivano a far nascere e crescere il gioco del biliardo anche …le opportunità x i giovani oggi sono molteplici …una volta chi più chi meno tutti vivevano il bar al bar oggi i ragazzi ci vanno x prendere il gelato …ormai è troppo tardi e al ricambio rigenerazionale si doveva pensare anni fa e a proposito del regolamento ha ragione bisogna togliere il carico xke ormai è diventato un gioco x alti che lo vogliate o no…se non sei bravo e sei basso rimani 3 se sei bravino e sei alto puoi fare qualcosa.saluti a tutti e speriamo che a ottobre si ricominci ma la vedo dura di sto passo
“Sono imbarazzato per questa mia piccola vanità” rispondo alla De Andrè alla citazione di entrambi del mio carissimo Amico Valerio.
Vorrei solo dire a chi guida il vascello, che non si lascino sfuggire questa occasione per ridare fiato ad uno sport che sta morendo per mancanza di ossigeno.
Un abbraccio fortissimo a Valerio, sperando di potertelo dare personalmente al più presto.
Penso che anche la pallacanestro con il tempo i giocatori hanno alzato costantemente la statura , ma non hanno alzato ulteriormente il canestro.
Non l’hanno nemmeno facilitato come hanno fatto i nosti dirigenti acchitando il pallino con le mani…..una cosa vergognosa!!!
Ho ascoltato veronesi..sono d’accordo con quello che ha detto..finalmente ce una persona che ha il coraggio di volere cambiare qualche regola di questo bel gioco del biliardo…lo farebbe x fare avvicinare gli spettatori. e non guarda gli interessi del giocatore. Bravo veronesi hai spiegato bene..ci vogliono le persone come te a mandare avanti questo sport…
Ritengo che il biliardo boccette sia uno sport nel momento stesso nella difficolta’.pertanto considero si il nuovo regolamento serve per livellare di più i giocatori ma e’ anche vero che debba vincere il più bravo. Quindi proprio per questo ritengo più serio e più rispettoso il vecchio regolamento.
Grazie per l’intervento. I vostri commenti non appaiono in automatico perché li devo prima vedere e approvare. Ho eliminato gli altri due identici. Grazie mille.
Buongiorno a tutti.
GRANDE MAESTRO !
SE AVESSI UN FIGLIO VORREI FOSSE UN SUO ALUNNO
Grazie Maurizio, è la prima volta che sento parlare Valerio e devo dire che mi ha colpito molto la sua visione del gioco delle Boccette, la sua Passione, il suo amore per il nostro gioco, la capacità di dargli un volto nuovo, più semplice, più diretto, di riportare più spettatori, prenderò spunto dalle sue parole e farò in modo di portare nelle boccette le sue idee, complimenti Valerio, all’Uomo e al grande Giocatore di Boccette.
Gran bella intervista. Molto professionale. Complimenti.
Il movimento biliardistico dovrebbe trovare modo per coinvolgere il più possibile una persona di grande spessore come Veronesi, tra l’altro ex campione e grande appassionato, nell’impresa di provare a sollevare le sorti del ns. gioco (o sport che dir si voglia).
Bello tra le altre cose sentire proprio dall’inventore della bocciata di cricco l’auspicio che in futuro venga tolta questa opportunità di realizzo nell’acchito per favorire maggior varietà (ed, aggiungo io, spettacolarità) del gioco.
Interessante ed intrigante l’idea di organizzare una sfida, magari televisiva, tra campioni di stecche e campioni di boccette, ovviamente con regole e tavolo di gioco tutte da definire.
Condivido meno il confronto con lo snooker preso come esempio per migliorare l’appeal del biliardo boccette, perché molto più semplice ed intuitivo rispetto al nostro.
A parte che anche lo snooker ha il suo regolamento, che per un neofita risulta ugualmente articolato, non è (parere personale) che un gioco che consiste essenzialmente nel mettere le palle in buca risulti alla fine poi così appassionante, anzi…
E’ il più diffuso al mondo perché si gioca con le stecche, perché si può praticare su tutti i tavoli (anche in miniatura), perché è molto televisivo. Piace ai bambini forse per la sua semplicità d’esecuzione, ma rimane troppo lontano, troppo diverso, dal gioco del biliardo boccette per poter fornire anche solo spunti di attinenza e\o di analogie.
Questo comunque non toglie che ogni idea, originale o meno, condivisa o meno, deve essere bene accetta, apprezzata e passata al vaglio, nel tentativo di riportare il biliardo ai suoi antichi fasti ed anche più in alto…come merita..
il biliardo e’ un gioco da bar , morto il bar come luogo di incontro la conseguenza e’ ovvia , x rilianciarlo (cosa che non credo possibile) dovrebbe diventare economicamente molto remunerativo ( vedi lo snooker diffuso in tutto il mondo dall’impero inglese dell’800) ma essendo relegato solo all’Italia non ci sono speranze
il passaggio ai biliardoni ha distrutto le boccette al suo apice , complimenti
Il tentativo in atto è appunto quello di trasformare il biliardo da gioco da bar a sport, proprio per il motivo che non trova più spazio e modo di esistere nei bar. In parte la trasformazione è gia in corso con la concentrazione di una molteplicità di squadre in un unico circolo sportivo.
Sono d’accordo che la spaccatura di una unica federazione in tante ha contribuito ad accellerarne il declino.
Con la bocciata di cricco hanno penalizzato quelli bassi di statura. Regola sbagliata. Correre ai ripari, altrimenti sarà la fine del gioco a boccette. Io ho smesso di giocare per questo motivo.
Buongiorno,
seguo da circa un anno le boccette e questo bellissimo blog. Ho ascoltato con grande attenzione l’intervista a Valerio Veronesi (molto professionale come già detto in un altro commento più sopra). Purtroppo non sono un giocatore (venderei l’anima al diavolo per poter giocare solo 10 minuti con un fuoriclasse come Molduzzi, Rosa, Minoccheri…) e seguo da semplice spettatore questo magnifico gioco, anzi questo magnifico sport. Non ho nessuna autorità per fare considerazioni tecniche (ad esempio cricco sì, cricco no) sebbene io abbia le mie opinioni in proposito. E non conosco nulla relativamente a conflitti tra federazioni, dispute tra buche e biliardoni ecc. Penso però di poter condividere il mio modestissimo parere in veste di spettatore (lo stesso Veronesi me ne riconosce implicitamente il diritto quando parla di ‘’necessità di ragionare unicamente su quello che piace a chi ci sta guardando’’).
Ho provato a guardare qualche filmato di snooker (che prima di vedere questa intervista non conoscevo granché): bello, alcuni colpi fenomenali, ma a mio parere siamo lontani dalla quella ‘’complessità del gioco degli scacchi e abilità manuale dell’artigiano’’ che Veronesi identifica nelle boccette. Dopo qualche minuto la noia ha fatto capolino e sono passato a rivedere una partita tra Minoccheri e Rosa che avevo già visto 3 volte. Trovo, e ribadisco il mio è un parere molto personale da spettatore, che le boccette NON siano troppo complicate da seguire (altra cosa ovviamente giocarle a certi livelli). Hanno il giusto livello di complessità per esaltare le doti di ‘’intelligenza, istinto e strategia’’ (ancora una volta, e così nel seguito, uso il virgolettato riferendomi alle parole di Veronesi). Non penso quindi che la strada giusta sia necessariamente la semplificazione del gioco, quanto invece ‘’semplificare LA LETTURA del nostro gioco’’. E questo secondo me richiede proprio ‘’strumenti’’. Mi verrebbe da dire: date a Berselli e Alvisi gli strumenti televisivi dei ‘’canali sky’’ e poi ne riparliamo.
Come spettatore mi piacerebbe vedere una partita ripresa da diverse angolature, possibilità di replay dei colpi più belli, utilizzo di strumenti multimediali per spiegare i colpi (magari anticipandone l’esecuzione durante la telecronaca stessa con una lavagnetta virtuale che riproduce la situazione di gioco del momento). Punteggio sempre chiaramente leggibile, arbitri professionali che seguono da vicino ogni fase di gioco. Abolirei anche quel gesto bellissimo e sportivissimo che vede un giocatore concedere il punto all’avversario: dal punto di vista dello spettatore secondo me non funziona e può confondere.
E poi vorrei un sito in cui trovare tutti i dati dei migliori giocatori, le loro vittorie e le loro statistiche (prenderei spunto ad esempio dal baseball o altri sport e indicherei tutte le statistiche relative ai punti medi di bocciata, di accosto, di calcio, possibilità di creare statistiche relative agli scontri diretti tra due giocatori ecc.). Per ogni giocatore si potrebbe mettere una scheda video di presentazione con una selezione dei suoi colpi migliori. Questo aiuterebbe a creare il ‘racconto e il mito di questi sportivi. E poi video lezioni online. E poi tante altre cose che si potrebbero ideare e che persone più titolate di me forse già hanno in mente.
Mi scuso per la lunghezza forse eccessiva del mio intervento e rinnovo i complimenti a all’autore di questo blog.
Cordiali Saluti
Christian
Ciao Christian. Il tuo commento è molto interessante e costruttivo. Personalmente condivido più o meno tutto quello che dici. Ti dirò che anche lo snooker a mio avviso non è proprio semplice e ci sono aspetti tattici e di strategia molto importanti che vanno interpretati e spiegati allo spettatore. Certo con i mezzi della Bbc e i commenti di Cavalli e Campagna siamo a un bel livello. Belle le tue idee per dare una veste più professionale e accattivante alle boccette. Berselli e Alvisi sono bravi e competenti, fanno già tanto e c’è bisogno di migliori mezzi tecnici, bisogna sfruttare tutte le possibilità che offre la tecnologia, tutti i canali in grado di veicolare le boccette. Per fare questo bisogna investire. Vero quello che dici e dalle tue parole traspare la passione. Peraltro sono anche convinto che fare una partita con Minoccheri o con Rosa non sia così difficile. Non so dove vivi, ma se tu andassi a Bussecchio sono convinto che ti accontenterebbero volentieri.
Approfitto di questa risposta per ringraziare tutti quelli che sono intervenuti sia qui sia su Facebook per commentare l’intervista a Veronesi e per esprimere le loro idee. Aspetto altri contributi. Grazie davvero. Siete tantissimi.
COME RILANCIARE O LANCIARE IL GIOCO DELLE BOCCETTE
Ho apprezzato molto l’intervista a Valerio Veronesi e desidero intervenire nel merito perché i contenuti esposti aiutano a trovare soluzioni per rilanciare le boccette come vero e proprio sport, affrontando tutte le implicazioni che questo comporta. Trovo importante altresì la sottolineatura sulla validità del percorso formativo derivato dalla natura intima del gioco e dal percorso necessario per raggiungere buoni livelli.
Aggiungendo nel percorso le componenti tecniche e i contenuti scientifici, apriamo la strada che conduce ad una integrazione con i programmi di studio di importanti materie come matematica e fisica e individua l’aula con il biliardo come un vero e proprio laboratorio sperimentale. Nel libro che ho scritto per la Fibis ho cercato di rendere effettiva ed efficace l’integrazione con i programmi di matematica e fisica delle scuole superiori nelle quali ho insegnato per 35 anni.
Io credo che sia questo il modo per invertire la prevalente cultura del mondo scolastico che ha storicamente diffidato del gioco visto come attività di evasione dall’impegno formativo e professionale. Il gioco del biliardo non era inteso come disciplina capace di convivere con i percorsi formativi principali, una caratteristica concessa alle altre attività sportive.
Nonostante questa difficoltà il centro studi e tecnica della Fibis aveva già iniziato 10 anni fa in varie scuole della regione (Cesena, Faenza, Ravenna, San Pietro in Casale (Bo)) l’attività didattica con risultati apprezzabili per merito di docenti come Cicognani, Mazzarini Pinardi e lo psicologo Baldassarri. Era comunque apparso chiaro che occorreva completare l’illustrazione delle potenzialità didattiche del corso di biliardo e per questo sono stato stimolato a scrivere il testo poi adottato dalla Fibis.
L’intervista di Veronesi invita altresì a considerare una storia importante con al centro una attività che restituisce divertimento e passione, dove la competizione sviluppa le capacità di ognuno nell’applicare le conoscenze e mettendo a frutto tattiche e strategie più efficaci di quelle adottate dall’avversario. E’ questa la natura vera dell’attività agonistica, in tutte le discipline sportive.
Il concetto era già noto a me che negli anni 60 giocavo discretamente ma poi, per circa 50 anni, ho dovuto fare altro. La passione per il gioco però è riesploso dieci anni fa quando nel mio piccolo paese è comparso un biliardo con le buche. Nella creazione del libro mi sono naturalmente avvalso dell’amico e quasi coetaneo Cicognani “Cico” e di qualche consiglio dell’amico Iuri Minoccheri, figlio di un altro quasi coetaneo.
Per concludere, credo di poter affermare che la pandemia ha interrotto un’attività della Fibis che prevedeva la formazione di un certo numero di docenti da inviare nelle scuole per svolgere attività didattica. I futuri docenti saranno chiamati a rispondere anche sui temi dei regolamenti e dei modelli di comportamento gestiti dal Prof. Derno Scaioli. Con molti Presidi si stavano componendo programmi importanti e soprattutto incontrando una solida disponibilità ad accettare la scuola di biliardo.
Ora penso che l’attività verso i giovani debba essere accompagnata da iniziative che la Fibis saprà coordinare con i contributi di tutti coloro che offrono idee e volontà positive, come Valerio Veronesi.
Secondo Giunchedi
Grazie per il suo contributo, davvero molto interessante. Sperando che l’attività possa riprendere al più presto e rinnovarsi e crescere anche per quanto riguarda il lavoro con gli studenti che state facendo.
Ciao condivido tutto.
Come per tutte le cose per fare il salto di qualità bisogna partire dalla base cioé cultura/insegnamento. Con una base solida si deve fare un altro step rivoluzionario considerare le boccette come un sport svincolato dal bar., vedi esempio carambola snooker pool ormai svincolati da tale location. Per fare csi deve iniziare a pensare come una industria con investimenti mirati e non più come si fa ogg ove i pochi soldi sono gestiti per agevolare i giocatori. E riprendo il discorso di Veronesi investire sul pubblico e tecnologia marketing e mcc ecc il tutto coordinato da professionisti del settore amanti del biliardo
Contributo interessante. Grazie.
Mi è piaciuta molto l’intervista del grande Valerio Veronesi , con idee nuove che condivido , la disponibilità che Valerio da , non deve passare inosservata dalla nostra dirigenza , questo sport ha bisogno di una sterzata , mi è piaciuto molto il pezzo che dice , bisogna portare la gente prima dei giocatori ad appassionarsi ha questo spot. Complimenti Valerio
Sono un ex giocatore cresciuto nel mitico Bar Stadio,ho imparato la tecnica dell’ Acchito dai grande Maurizio Dalla giocava nel Manzoni con Oriano,in coppiaera una specie di strisciata ma stesi sul biliardo per avvicinarsi avevo imparato così bene che mi fecero debuttare con lo Stadio in coppia con il grande Ciccio Forni arrivammo alla finale al palazzetto di piazza Azzarita colmo di persone e vincevamo tre a zero con le copie con Tassi e Bondi che dovevano giocare,be abbiamo perso lo spareggio.Ma io poi lo vinsi il campionato in coppia con Monti al Bar Pontelongo con Martelli Cantello E Giardini.Ha rovinato laia carriera e la crescita del biliardo nel 1979_80 hanno spostato la mezz’aria dell’acconto di dodici cmt. Aumentando la difficoltà dello strisciare,non hanno capito che lo spettacolo del biliardo è l’acchito il filotto il dieci il Nerone dovevano non limitare ma liberare la possibilità di facilitare la bocciata togliere i dodici cmt e bocciare come uno vuole come fece Veronesi all’ora questo è il mio parere
Complimenti Maurizio, bellissima intervista con domande e risposte molto interessanti del Campione Veronesi che fanno capire quanto il regolamento Fibis del gioco del biliardo dovrebbe essere modificato. Sicuramente Veronesi è “ancora un giocatore” innamorato del biliardo e da tale passione ne ricava la considerazione di quanto si possa e si debba effettivamente sviluppare, costruendo un tavolo di addetti ai lavori per sviuppare idee di rilancio del gioco delle boccette. E qui entra in gioco non solo l’innamorato del biliardo, ma anche la sua figura di imprenditore, colui che intrapende, che sviluppa idee, idee che si trasformino poi in cose concrete, reali. Personalmente spero che la Federazione non si lasci scappare l’opportunità di collaborare con una persona così competente ed innamorata del biliardo, sicuramente tutto il movimento delle boccette ne trarrebbe grande beneficio.